Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ultimo-schiaffo-a-Trump-giudice-respinge-causa-per-ribaltare-il-voto-0245bad0-0802-45bf-9d18-31802edec1c2.html | rainews/live/ | true
MONDO

L'America cambia presidente

Usa, 12 senatori repubblicani si opporranno alla certificazione dell'esito del voto

Mercoledì il Congresso si riunirà in sessione congiunta per la conta formale

Condividi
Il senatore Gop Ted Cruz

Dodici senatori repubblicani hanno annunciato che contesteranno il conteggio dei voti del Collegio Elettorale quando mercoledì il Congresso di Washington si riunirà in  sessione congiunta per la conta formale dei voti. I senatori chiedono che il Congresso "nomini immediatamente una Commissione Elettorale, dotata di piena autorità investigativa e di accertamento dei fatti, per condurre una revisione di emergenza di 10  giorni dei risultati elettorali negli Stati contesi", hanno detto. "Una volta completato" il processo "i singoli Stati valuterebbero le conclusioni della Commissione e potrebbero convocare una sessione  legislativa speciale per certificare una modifica del loro voto, se necessario".

L'iniziativa è stata sottoscritta dei senatori Ted Cruz, Josh Hawley, Ron Johnson, James Lankford, Steve Daines, John Kennedy, Marsha Blackburn e Mike Braun, e dai neo eletti Cynthia Lummis, Roger Marshall, Bill Hagerty e Tommy Tuberville.

"Di conseguenza, intendiamo votare il 6 gennaio per respingere gli elettori degli Stati contesi", hanno aggiunto, "a meno che e fino a quando non sarà completata la revisione di emergenza di 10 giorni".

"Non siamo ingenui - hanno aggiunto i senatori - ci aspettiamo che la  maggior parte se non tutti i democratici e forse più di alcuni repubblicani, voteranno diversamente". "Ma il sostegno all'integrità elettorale non  dovrebbe essere una questione di parte".

"Una revisione equa e  credibile - condotta rapidamente e completata ben prima del 20 gennaio - migliorerebbe drasticamente la fiducia degli americani nel nostro  processo elettorale e rafforzerebbe significativamente la legittimità  di chiunque diventi il nostro prossimo Presidente".

I senatori repubblicani "ribelli" vanno contro le indicazioni del leader della maggioranza 'Gop' al Senato, Mitch McConnell, il quale ha chiesto ai suoi di non appoggiare una mossa che, non avendo i numeri per passare, avrebbe come unico risultato una spaccatura all'interno del partito. 

L'annuncio dopo che un giudice federale ha respinto la causa per ribaltare il risultato delle elezioni
L'annuncio dei 12 senatori Gop arriva a poche ore dalla nuova doccia fredda presa da Donald Trump e dai suoi sostenitori. Jeremy Kernodle, giudice federale del Texas, ha respinto la causa intentata da un deputato repubblicano dell'Arizona, Louie Gohmert, attraverso la quale intendeva dare il potere al vice presidente degli Usa Mike Pence di ribaltare i risultati delle elezioni prima del 6 gennaio, quando lo stesso Pence presiederà la riunione del Congresso che dovrà ratificare il risultato del voto.

In questo caso non solo il giudice si è opposto all'istanza, ma lo stesso Pence - attraverso i suoi legali - aveva chiesto al giudice federale di non accogliere la richiesta del parlamentare.  

Dietro all'ultimo tentativo bocciato in Texas c'era l'intenzione di trasformare il ruolo essenzialmente cerimoniale di Pence, che presiede la certificazione e apre le buste dei voti dei collegi, nella possibilità di giudicare gli stessi voti e la loro validità, potenzialmente sostituendo voti dati a Biden con voti da assegnare a Trump.

Si tratta dell'ennesima iniziativa (bocciata) intentata da Trump e dai suoi sostenitori per ribaltare l'esito delle presidenziali. Un tentativo quasi disperato prima della ratifica del voto da parte del Congresso il 6 gennaio. Appare quindi sempre più improbabile un colpo di scena prima del 20 gennaio, giorno in cui è previsto l'insediamento di Joe Biden.

Il collegio elettorale ha certificato la vittoria di Biden 306 a 232 e i molteplici sforzi legali da parte della campagna del presidente Donald Trump per contestare i risultati sono finora risultati inutili.