La precedente operazione è stata condotta nello scorso mese di agosto

Afghanistan: avviata l'operazione 'Aquila Omnia-bis', ponte aereo per altri 500 afghani

Obiettivo è il trasferimento in Italia di ex collaboratori della Difesa, e dei rispettivi nuclei familiari, che si trovano nei paesi vicini all'Afghanistan o che sono in possesso della documentazione per lasciare il paese asiatico

Afghanistan: avviata l'operazione 'Aquila Omnia-bis', ponte aereo per altri 500 afghani
(Ansa/archivo)
Si stima che nei paesi contigui all'Afghanistan (tra i quali Pakistan, Iran e Turchia) si trovino circa 40 afghani (quasi 200, considerando anche i familiari al seguito) che hanno collaborato, a vario titolo, con la Difesa italiana

Attivato un nuovo ponte aereo con i paesi limitrofi all'Afghanistan per portare in Italia altri 500 ex collaboratori delle Forze Armate e i loro nuclei familiari. A darne notizia lo Stato maggiore della Difesa che precisa che l'operazione, denominata "Aquila Omnia-Bis", è stata avviata su disposizione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, a seguito della richiesta del Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ed è pianificata e diretta dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), comandato dal Generale di Squadra Aerea, Silvano Frigerio.

Quest'ultimo trasferimento riguarda quei collaboratori che al momento si trovano nei paesi vicini all'Afghanistan o che sono in possesso della documentazione (passaporti e visti) che consentirebbe loro di lasciare il paese asiatico. Una volta effettuate le verifiche da parte del COVI, il personale afghano potrà essere trasferito in Italia con vettori commerciali. Tutte le attività saranno coordinate con Ministero dell'Interno, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Dipartimento di Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e con gli Addetti Militari per la Difesa presso le Ambasciate dei Paesi di riferimento.

Le parole del ministro della Difesa Guerini

"L'evacuazione della scorsa estate dei cittadini afghani da Kabul è stata un'operazione molto complessa, ma l'impegno incessante e silenzioso delle Forze Armate italiane è proseguito anche in questi mesi. L'operazione Aquila Omnia-bis di oggi testimonia il risultato di un lungo lavoro di squadra grazie alla forte collaborazione tra i Ministeri della Difesa, Esteri, Interni e i servizi di informazione", ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

7 cittadini afghani sono già arrivati

Nei giorni scorsi sono giunti in Italia i primi sette cittadini afghani di questo secondo ponte aereo umanitario, tra i quali una donna al nono mese di gravidanza che, trasferita all'ospedale 'Grassi' di Ostia lido subito dopo l'atterraggio a Roma Fiumicino, ha dato alla luce una bambina. Terminato il periodo di isolamento/quarantena presso apposite strutture alloggiative, i sette ospiti verranno inseriti nel programma "Sistema di Accoglienza e Integrazione" (SAI) del Ministero dell'Interno. Altri arrivi sono previsti nei prossimi giorni e saranno monitorati dalla Difesa.

40 afghani nei paesi contigui, 200 con le famiglie

Allo stato attuale si stima che nei paesi contigui all'Afghanistan (tra i quali Pakistan, Iran e Turchia) si trovino circa 40 afghani (quasi 200, considerando anche i familiari al seguito), che risulta abbiano collaborato, a vario titolo, con la Difesa italiana. Sono inoltre in corso contatti con ex-collaboratori inseriti nelle liste cosiddette H2 e H3 della Difesa, per i quali è già stato completato il processo di verifica delle credenziali ma che non è stato possibile evacuare da Kabul durante la precedente Operazione "Aquila Omnia". Si tratta di uomini, donne e bambini per i quali è in corso la definizione delle modalità con cui realizzare il loro trasferimento in Italia.