Il polmone verde del mondo verso la catastrofe

Amazzonia, deforestazione record: tra il 2020 e il 2021 il disboscamento è aumentato del 22%

L'accusa dell'Istituto Nazionale di Ricerca Spaziale brasiliano. Il presidente Bolsonaro, già criticato per aver favorito i maxi-incendi della foresta pluviale più grande del pianeta, ribatte: "Non brucia perché è umida"

Amazzonia, deforestazione record: tra il 2020 e il 2021 il disboscamento è aumentato del 22%
L'anno scorso è stato registrato il 15,6% in più di incendi rispetto al 2019

La deforestazione dell'Amazzonia brasiliana è cresciuta di quasi il 22% tra agosto 2020 e luglio 2021, stabilendo un record negli ultimi 15 anni. Sono i dati del sistema di monitoraggio della deforestazione Prodes e dell'Istituto Nazionale di Ricerca Spaziale (Inpe) brasiliano. Il disboscamento nella foresta pluviale più grande del mondo è stato in totale di 13.235 km2 nel periodo 2020-2021, il valore più alto dal 2005-2006 (14.286 km2). La concentrazione maggiore della deforestazione si è avuta negli stati di Pará, Amazonas, Mato Grosso e Rondônia, responsabili dell’87,25% del disboscamento. Una recente spedizione di Greenpeace Brasil ha realizzato tre rapporti speciali per mostrare come si è portata avanti questa dinamica distruttiva.

Il presidente Bolsonaro sotto accusa

Il primo dei responsabili di questo disastro, secondo le associazioni ambientaliste, è il contestatissimo presidente Jair Bolsonaro. "Nel triennio del suo governo, si è registrato un aumento del 52,9% della superficie deforestata (una media di 11.405 km2 tra il 2019 e il 2021), rispetto alla media del triennio precedente (7.458 km2 tra il 2016 e il 2018)". Ad essere sotto accusa, infatti, sono soprattutto le politiche fortemente anti-ambientaliste del presidente carioca, la cui assenza alla Cop26 di Glasgow ha confermato la sua scarsa sensibilità in tema di ecologia. Gli ambientalisti ricordano che "nell’ultimo anno, il Brasile è stato uno dei pochi Paesi ad aver aumentato le emissioni di gas serra, nonostante gli effetti della pandemia di Coronavirus: lo stato sudamericano ha emesso il 9,5% in più di gas, mentre nel resto del mondo si è ridotto del 7%".

Il dramma degli incendi dello scorso anno

Nel 2020 in Brasile gli incendi hanno devastato 8.500 km2 di foreste del secondo polmone verde del pianeta. Secondo l'Inpe, la distruzione resta inferiore ai 9.178 kmq di foresta andati in fiamme nel 2019, la peggior annata per l'Amazzonia. Un altro dato preoccupa gli ambientalisti: nel solo mese di dicembre 2020 sono stati distrutti 216 km2 di foresta, un'area del 14% superiore rispetto a quella scomparsa nel dicembre 2019. Inoltre, l'anno scorso sono stati registrati fino a 103.161 incendi, il 15,6% in più rispetto a quelli che hanno bruciato nel 2019, quando le immagini dell'Amazzonia in fiamme hanno fatto il giro del mondo, scatenando critiche aperte di molti leader occidentali nei confronti del presidente brasiliano. Il quale continua a ribattere, obiettando che "l'Amazzonia non brucia perché è umida". A stretto giro, è arrivata la risposta di Marcio Astrini, segretario esecutivo dell'Osservatorio Clima: "Il fatto che la foresta non prenda fuoco è una mezza verità, non crea incendi boschivi ma se qualcuno le da' fuoco, brucia".