Rapporto Caritas e Fondazione Migrantes

Migranti, il 26% delle famiglie straniere è in povertà assoluta

Effetto pandemia sulla popolazione straniera in Italia, gli arrivi calano del 42%, aumentano drammaticamente le violenze sulle donne

Migranti, il 26% delle famiglie straniere è in povertà assoluta
Barcone migranti salvataggio

Sono gli effetti della morsa del Covid sulla popolazione straniera in Italia, un impoverimento netto che colpisce quasi un nucleo familiare su quattro, a fronte di una incidenza di impoverimento del 6% tra le famiglie di soli italiani. Nel trentesimo rapporto immigrazione della Caritas e Fondazione Migrantes, l'effetto della pandemia è evidente - così nel rapporto - anche nella netta flessione degli arrivi nel nostro paese, che calano del 42%. La popolazione straniera complessivamente passa dai 5.306.548 del 2020 agli attuali 5.035.643 (-5,1%). E spicca anche il calo dei permessi per i minori stranieri non accompagnati, passati dai quasi 18mila del 2019 ai 3.774 del 2020. 

Quell'80% di badanti del Nord-Italia

Nella fotografia del rapporto 2021, le donne straniere sono più della metà, delle quali l'80% arrivano da Ucraina, Georgia ed altri Paesi dell’Est Europa: in maggioranza si tratta di lavoratrici badanti che lavorano nelle case di italiani soprattutto nel Nord dello stivale (il 58,5%), delle quali almeno una su quattro, vive in Lombardia (dove risiede il 22,9% della popolazione straniera in Italia), seguita da Lazio Emilia-Romagna Veneto e Piemonte. 

Allarme Caritas per la violenza su donne straniere

Abusate sessualmente, sfruttate sul lavoro, e che hanno denunciato molto molto meno gli episodi di maltrattamenti e violenze in ambito familiare: Caritas e Migrantes lanciano un vero e proprio allarme: "La pandemia ha acuito l'esposizione delle vittime di violenza e sfruttamento, rendendole di fatto più invisibili e meno libere di potersi sottrarre alle aggressioni ed ai condizionamenti". Durante il primo lockdown - dice il rapporto - i dati del numero verde antiviolenza e stalking riportano una diminuzione dei casi denunciati, forse dovuta alla costante presenza del partner in casa e della difficoltà di raggiungere luoghi idonei ad accoglierle e presentare eventuali denunce e querele. E secondo i dati raccolti, il principale tipo di sfruttamento è di carattere sessuale (il 77%). 

L'impatto sul lavoro

La chiusura di molte attività lavorative e la contrazione dell'economia ha esposto gli stranieri in Italia ad un rischio di sfruttamento, con il tasso di disoccupazione al 13,1%, superiore a quello degli italiani (l'8,7%), i più colpiti gli occupati in alberghi e ristoranti e degli altri servizi "collettivi e personali".

Scuola, 30% alunni in ritardo scolastico

Per quanto riguarda la Dad, la didattica a distanza, anche gli alunni stranieri hanno scontato un forte calo del rendimento scolastico, ma acuito - cosi nel rapporto - dal fatto di essere più svantaggiati per l'assenza di supporti, spazi e competenze, non solo digitali, ma anche linguistiche, difficoltà emersa in modo molto marcato durante gli esami di scuola media e superiore.