95 reati ambientali al giorno, in aumento anche le persone denunciate

Rapporto Ecomafie 2021, anche nell'anno del Covid sono aumentati i reati ambientali

Secondo il rapporto presentato da Legambiente, nel 2020 i reati ambientali in Italia sono aumentati dello 0,6%. Tra le regioni più colpite le tradizionali Campania, Sicilia e Puglia, salito al quarto posto quest'anno il Lazio

Rapporto Ecomafie 2021, anche nell'anno del Covid sono aumentati i reati ambientali
Presentazione del Rapporto Ecomafia 2021, le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia

Non sono mancati lo scorso anno in Italia i reati ambientali, anche con tutti i blocchi dovuti alla pandemia. Rispetto al 2019, sono aumentate sia le persone denunciate(+12%), che le ordinanze di custodia cautelare eseguite (+14,2%) e i sequestri effettuati (+25,4%), questo anche se con un numero complessivo di controlli in calo (-17%). Sono i dati che emergono dal rapporto Ecomafia 2021 (Edizioni Ambiente), realizzato da Legambiente con il sostegno di Cobat e Novamont.

"Un quadro nel complesso preoccupante, se si considera che una parte molto significativa degli illeciti analizzati nel rapporto Ecomafia ha a che fare con la violazione di normative connesse ad attività delle imprese, che pure hanno dovuto subire, in diversi settori, la sospensione delle produzioni, causata, appunto, dai lockdown", sottolinea Legambiente.

Il mercato illegale dei crimini contro l'ambiente è stato di 10,4 miliardi di euro e nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Sicilia, Campania, Puglia e Calabria), si sono registrati 16.262 reati, il 46,6% del totale nazionale. Nella classifica regionale, al tradizionale primato di reati in Campania, Sicilia, Puglia, quest'anno c'è da segnalare l'inserimento del Lazio al quarto posto con un incremento del 14,5%, superata la Calabria. La Lombardia resta la regione con il maggior numeri di arresti. Preoccupante anche il numero dei comuni commissariati per ecomafia sino a oggi, ben 32, dei quali 11 sono stati sciolti nei primi nove mesi del 2021.

Tra le proposte di Legambiente, secondo il presidente Stefano Cianfani, ora "è fondamentale un deciso cambio di passo che porti a completare il sistema normativo inserendo i delitti ambientali e di incendio boschivo tra i reati per cui è possibile, vista la loro particolare gravità e complessità, prorogare i termini di improcedibilità previsti dalla riforma della giustizia, approvata dal Parlamento. Va aggiornato il Codice penale inserendo tra i delitti anche le agromafie, il traffico di opere d'arte e di reperti archeologici e il racket degli animali. È poi fondamentale alzare il livello qualitativo dei controlli pubblici ambientali in tutta Italia, a partire dal Centro-Sud. Si deve procedere speditamente all'approvazione dei decreti attuativi della legge 132 del 2016, che ha istituito il Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente".