Era seguito da milioni di follower sui social

Birmania, aveva partecipato a proteste: condannato a tre anni di carcere il modello Paing Takhon

Takhon, uno dei volti più noti della Birmania e uno dei principali critici del governo online, era stato arrestato lo scorso aprile da 50 soldati. Dovrà scontare la pena ai lavori forzati

Birmania, aveva partecipato a proteste: condannato a tre anni di carcere il modello Paing Takhon
Gettyimages
Paing Takhon

Milioni di fan sui profili social, l’attore e modello Paing Takhon è stato condannato a tre anni di carcere per aver partecipato alle manifestazioni di massa contro il colpo di stato del febbraio 2021 in Myanmar.

Takhon, uno dei volti più noti della Birmania e uno dei principali critici del governo online, era stato arrestato lo scorso aprile da 50 soldati arrivati nella sua abitazione alle cinque del mattino a bordo di otto camion. 

Takhon aveva protestato contro la situazione politica del suo Paese. Nel 2020 le elezioni generali birmane furono vinte dalla Lega Nazionale per la Democrazia di Aung San Suu Kyi. Win Myint venne confermato presidente. I militari, però, non considerarono legittimo il risultato del voto e arrestarono la leader democratica il primo febbraio 2021 e destituirono Win Myint, prendendo il potere con la forza.

Dieci giorni dopo il colpo di stato, Paing Takhon era già in piazza in mezzo ai manifestanti. Proprio in quei giorni pubblicò diversi post di dissenso sui social network.

Secondo la Bbc, l’attore era stato molto esplicito: “Condanniamo fermamente il golpe militare. Chiediamo l’immediato rilascio di Aung San Suu Kyi, del presidente Win Myint, dei ministri del governo civile e dei membri eletti del parlamento. Chiediamo il rispetto dei risultati elettorali del 2020 e che si formi un nuovo governo civile guidato dalla LND”, aveva scritto.

La destituzione del governo provocò, infatti, numerose proteste in tutto il Paese, represse dai militari con violenza: in base ai report dell’Assistance Association for Political Prisoners, sono stati uccise 1.178 persone e arrestate 7.355.

Con lui, sono stati sequestrati anche i suoi due cellulari e disattivati i suoi account Instagram e Facebook. Il suo avvocato ha riferito all’Afp che è stato anche messo ai lavori forzati, mentre la sua famiglia sta valutando se ricorrere in appello.