Il vertice si terrà in videoconferenza, la data non è stata ancora fissata

Cremlino, Peskov: sul tavolo del prossimo vertice tra Putin e Biden l'espansione a est della Nato

Secondo l'intelligence ucraina esiste la probabilità di un'aggressione dalla Russia. Il presidente americano: renderemo molto difficile un'escalation

Cremlino, Peskov: sul tavolo del prossimo vertice tra Putin e Biden l'espansione a est della Nato
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Attualmente 41 gruppi di battaglioni tattici sono in uno stato di disponibilità permanente vicino all'Ucraina e nella Crimea temporaneamente occupata

Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, il prossimo, e a quanto pare imminente, vertice fra Joe Biden e Vladimir Putin si terrà in video conferenza, in questa fase "i preparativi sono in corso". Una data esatta di questo secondo summit, dopo quello tenutosi in giugno a Ginevra non è stata ancora fissata. Le due parti hanno avanzato proposte per la data del vertice, incluso il 7 dicembre, ha aggiunto Peskov.

Priorità per Putin: evitare un'espansione verso Est della Nato

Secondo il consigliere di Putin per gli affari Esteri Yuri Ushakov, citato dalla Tass:"Il presidente russo Vladimir Putin e la sua controparte statunitense Joe Biden affronteranno la questione di arrivare ad accordi legali per escludere l'ulteriore espansione verso est della Nato durante il loro prossimo colloquio". Ushakov ha ricordato ai giornalisti che Putin ha parlato della necessità di garanzie in questa sfera in una sessione del consiglio allargato del ministero degli Esteri e in una riunione con gli ambasciatori stranieri. Altra priorità sarebbe evitare “il dispiegamento di sistemi di armamento sul territorio degli stati confinanti con la Russia, tra cui l'Ucraina", ha detto Ushakov. “La Russia ha il diritto di muovere le truppe all'interno del suo territorio, non significa nessuna escalation”.

Secondo Biden bisogna proteggere l'Ucraina dalla Russia

Il presidente Joe Biden ha detto che gli Usa stanno concordando con gli alleati europei e gli ucraini una serie di iniziative per evitare che la Russia possa aggredire l'Ucraina. "Sono in costante contatto con i nostri alleati in Europa, con gli ucraini. Sto mettendo assieme quella che credo sarà una serie di iniziative completa e significativa senza precedenti, in modo da rendere molto molto difficile per il signor Putin di procedere e fare ciò che la gente teme possa fare".

Questi annunci sono arrivati all'indomani di un incontro a Stoccolma, tra il capo della diplomazia russa, Sergey Lavrov, e il suo omologo americano, Antony Blinken, nel mezzo delle tensioni legate all'Ucraina, in cui Washington accusa Mosca di preparare un'invasione di questo Paese. L’incontro, secondo Peskov, ha reso manifesto che le posizioni di Stati Uniti e Federazione Russa divergono su molti punti sul dossier ucraino.

Preoccupazione per un ritorno della guerra nell'Ucraina orientale

Blinken, nell’incontro, avrebbe avvertito Mosca sui “costi severi” che la Russia pagherebbe in caso di un’invasione dell’Ucraina e ha invitato Lavrov a "stemperare i toni" e a ricercare una via di uscita diplomatica dalla crisi. La Nato e l’Ucraina hanno da diverse settimane fatto risuonare l’allarme riguardo i movimenti di truppe russe schierate sul confine ucraino. Preoccupazioni per una situazione che potrebbe evolvere in una vera e propria guerra nella zona orientale dell’Ucraina.

Dmitry Peskov (gettyimages) Gettyimages
Dmitry Peskov (gettyimages)

Dopo l’incontro tra Lavrov e Blinken, Peskov giovedì aveva dichiarato: “La probabilità di un’azione militare in Ucraina rimane alta. Questo per noi è un motivo di grande preoccupazione. Vediamo una retorica piuttosto aggressiva da parte delle autorità Ucraine. Il presidente ucraino Zelensky, durante un discorso in parlamento ha detto che la riannessione della Crimea dovrebbe essere il principale obiettivo e la ‘filosofia’ dell’Ucraina. E noi scorgiamo in questo discorso una minaccia concreta per la Russia".

Un'escalation per la fine di gennaio?

Secondo i dati dell'intelligence ucraina, il momento più probabile per la preparazione della Russia a un'escalation delle tensioni sarà la fine di gennaio. Lo ha affermato il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, citato da Interfax. "La nostra intelligence sta analizzando tutti gli scenari, compresi i peggiori, e rileva che esiste la probabilità di un'escalation su larga scala dalla Russia. Il momento più probabile per raggiungere l'escalation sarà la fine di gennaio. Sottolineo che l'escalation è uno scenario probabile, ma non obbligatorio, e il nostro compito è capovolgerlo", ha detto il ministro.

Tensioni senza fine

Dopo questi ultimi movimenti, secondo quanto riportato dai giornali americani, l’intelligence USA ritiene che la possibilità di un’invasione russa sia concreta, anche se non certa. Quest’anno c’è un elemento di novità, perché i soldati russi sono di più e, secondo il New York Times, meglio armati. Secondo il Financial Times, la preoccupazione sulla possibilità di un’invasione è la più alta dal 2014, anno in cui la Russia invase e annetté la Crimea, la penisola a sud-est dell’Ucraina. Nell’oriente dell’Ucraina le tensioni non sono mai finite: le milizie separatiste supportate dai russi hanno ucciso circa 14mila ucraini e bloccato in più occasioni l’accesso all’area all’OSCE, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

"Attualmente 41 gruppi di battaglioni tattici sono in uno stato di disponibilità permanente vicino all'Ucraina e nella Crimea temporaneamente occupata, di cui 33 stazionati su base permanente e otto schierati in aggiunta in Crimea. Il numero totale di truppe di stanza nel territorio russo e nelle terre temporaneamente occupate che potrebbero essere impegnate in azione è attualmente stimato a 94.300", ha detto Reznikov.