Il premier risponde alla Commissione d'inchiesta

Moby Prince, Draghi: "Non ci sono atti o documenti secretati"

Per il presidente del Consiglio la tragedia di Livorno del 10 aprile 1991 è: "Una ferita aperta per l'Italia"

Moby Prince, Draghi: "Non ci sono atti o documenti secretati"
Ansa
Moby Prince dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo nel 1991

"Non risultano atti o documenti relativi al disastro della nave Moby Prince soggetti a classifiche di segretezza". Questa la risposta del premier Mario Draghi a Andrea Romano, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla Moby Prince, in una lettera che fuga definitivamente ogni possibile sospetto su eventuali carte ancora tenute sotto il vincolo del segreto di Stato. Dopo attente verifiche, il presidente del Consiglio dichiara che tutti i documenti conservati dalle pubbliche amministrazioni sono pubblici e accessibili e che: "Non risulta siano stati apposti limiti all'accesso della documentazione in possesso del Comando generale o della Capitaneria". Alla risposta nel merito, Draghi aggiunge un commento d'incoraggiamento per chi sta indagando sul caso: "Tale dolorosa vicenda rappresenta certamente una ferita aperta per l'Italia. Condivido pienamente la necessità di impegnarsi per la ricostruzione della verità sui fatti e far luce sulle responsabilità e sulle circostanze che hanno causato l'immane tragedia".

Bisogna fare luce sulle responsabilità e sulle circostanze che hanno causato l'immane tragedia

Mario Draghi


L'incendio sulla petroliera Agip Abruzzo nel 1991 Ansa
L'incendio sulla petroliera Agip Abruzzo nel 1991

Parole, quelle del premier, molto apprezzate da Andrea Romano: "Ringrazio il presidente del consiglio Mario Draghi per aver risposto alla richiesta unanime di desecretazione degli atti relativi alla strage della Moby Prince che era venuta in agosto dalla Commissione parlamentare d'inchiesta. Oltre alla condivisione degli obiettivi di piena ricostruzione della verità che viene dal presidente del consiglio, è particolarmente importante la notizia circa l'assenza di documenti o atti relativi al disastro della Moby Prince che siano stati soggetti a classifiche di segretezza. Ogni atto pubblico relativo alla Moby Prince - conclude Romano - è dunque a disposizione della magistratura e del parlamento, come ci ha comunicato il presidente del consiglio. E' un motivo in più affinché l'impegno delle istituzioni per la verità proceda con assoluta urgenza, come dovere alla memoria delle 140 vittime della strage e alla coscienza civile del nostro Paese''.