Palazzo Chigi

Nuove norme antiCovid: le regioni unite chiedono il cambio del sistema di quarantena

Il Cts suggerirebbe anche l'eliminazione della quarantena per i contatti di positivi, vaccinati con booster o con la seconda dose negli ultimi quattro mesi. Dubbi di M5s e Lega sul super green pass per i lavoratori

Nuove norme antiCovid: le regioni unite chiedono il cambio del sistema di quarantena
Palazzo Chigi

La riunione della cabina di regia si è protratta per quasi due ore.

Nel corso della discussione, sono stati affrontati due temi: le quarantene; la possibilità di estendere il Green Pass rafforzato a tipologie di attività attualmente non contemplate dalla normativa (come trasporti, fiere, impianti).

Per quanto riguarda le quarantene, sono ipotizzate tre categorie:

- i non vaccinati, per i quali continueranno a vigere le attuali regole (quarantena di 10 giorni);

- persone in possesso del Green Pass rafforzato da oltre 120 giorni, per le quali la quarantena si ridurrà a 5 giorni e alle quali, al termine di questo periodo, sarà richiesto un tampone con esito negativo;

- persone con dose booster o con Green Pass rafforzato da meno di 120 giorni, per le quali non sarà più prevista la quarantena ma una forma di autosorveglianza (no sintomi) e, al quinto giorno dal contatto con il caso positivo Covid-19, l’effettuazione di un tampone con esito negativo.

La decorrenza delle nuove norme, per ragioni organizzative e logistiche, sarà definita in accordo con il Commissario Figliuolo.

Sul tavolo del Consiglio dei ministri di questa sera, tra le misure in valutazione, secondo quanto viene riferito da diverse fonti, non ci sarà l'estensione dell'obbligo di super green pass (o green pass rafforzato, quello che certifica l'avvenuta vaccinazione e/o la guarigione dalla malattia) a tutti i lavoratori, chiesto con forza dai governatori delle regioni. A tal proposito si era espresso nelle ultime ore il sottosegretario Pierpaolo Sileri: "Il super green pass per i lavoratori è una ipotesi sul tavolo, vediamo che cosa decide la Cabina di regia. In ogni caso - ha ricordato - dal 10 gennaio il green pass rafforzato è già previsto per tutta una serie di attività'".

Di parere opposto la Lega che con il ministro dello Sviluppo economico e capodelegazione al Governo, Giancarlo Giorgetti, ha espresso, nel corso della cabina di regia governativa, "fortissimi dubbi" sull'ipotesi di estendere l'estensione dell'obbligo di super Green pass a tutti i luoghi di lavoro. Lo spiegano fonti della Lega, rimarcando che nel merito non sono state prese al momento decisioni e rinviando la discussione sul punto in questione a un prossimo Cdm.

Dubbi anche M5s sull'estensione dell'obbligo del super green pass per il lavoro ma, viene sottolineato, con motivazioni opposte a quelle leghiste: secondo quanto si apprende, nel corso della cabina di regia Stefano Patuanelli avrebbe sottolineato che finora si è sempre ragionato per funzioni: forze dell'ordine, docenti, sanitari, lavori a contatto con le persone. Quale sarebbe la ratio di distinguere tra lavoratori e un disoccupati? "Non siamo contrari all'obbligo di super green pass come dimostrano i precedenti decreti, ma con raziocinio. forse a questo punto - avrebbe detto Patuanelli - conviene ragionare sull'obbligo vaccinale".

Il Cts è per l'azzeramento della quarantena per chi ha fatto 3 dosi

Il Comitato tecnico scientifico, "al completo dei suoi componenti, riunitosi per poco più di 2 ore, dalle 11 alle 13.05 di oggi, oltre ai tempi necessari a redigere il verbale, ha avuto una discussione ampia" sul tema all'ordine del giorno riguardante nuove regole sulla quarantena per i vaccinati Covid-19, "ha trovato come sempre una posizione condivisa".

È quanto si apprende da fonti qualificate del Cts stesso, che ricordano come ci sia stata la più assoluta consegna del silenzio rispetto ad anticipazioni di stampa.

Nonostante il riserbo si apprende che sarebbero state prese in considerazione le ipotesi di togliere la quarantena dopo il contatto stretto con un positivo se si è vaccinati con tre dosi (o due, compreso il booster, se si è fatto il monodose Johnson & Johnson). Non sarebbe prevista neanche l'esecuzione di un tampone di controllo in corso d'opera. Unica condizione, ovviamente, la mancata insorgenza di sintomi sospetti: in questo caso invece scatta il normale protocollo, con isolamento fiduciario e tampone prima possibile. Il parere del Cts, sempre a quanto appreso, conterrebbe comunque la raccomandazione, in caso di contatto stretto recente con un positivo, ad evitare occasioni di contagio come concerti, stadi, feste eccetera. Nessuna quarantena per gli impiegati nei servizi essenziali, ma dovranno indossare Ffp2 per una settimana.

Per controbilanciare il potenziale aumento di rischio che potrebbe derivare dalla riduzione della quarantena, il Cts avrebbe chiesto al governo di incentivare meccanismi che favoriscano la vaccinazione soprattutto degli over 50

Costa: "Con la terza dose credo sia possibile evitare la quarantena"

"Io credo che ci possano essere le condizioni per arrivare a una esenzione dalla quarantena per coloro che hanno ricevuto un booster". A dirlo è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a La7. "Voglio esprimere la mia posizione personale - aggiunge - e condivido la proposta delle Regioni. Credo che per un cittadino che ha seguito tutte le indicazioni che sono state date dal Governo, dobbiamo a mio avviso mettere in atto una distinzione. Credo questo possa anche servire per incentivare e accelerare ancora di più la terza dose, che ci rendiamo conto essere un passaggio fondamentale per la gestione della pandemia".

L'esenzione dalla quarantena per chi ha il booster "Tra l'altro - aggiunge Costa - è una scelta che è stata appena presa anche negli Stati Uniti. Quando parliamo di scienza credo che alla fine i principi ai quali si ispira dovrebbero essere più o meno i soliti. È una posizione che a mio avviso è ancora in campo. Vediamo l'esito del verbale del Cts. Dopodiché l'esito dell'incontro della Cabina di Regia che è il luogo politico dove si trova la sintesi". La mia posizione, rileva ancora Costa, "dipende anche dal fatto che questo è un Governo all'interno del quale ci sono sensibilità e posizioni diverse. È chiaro che la politica farà scelte sulla base di quelle che sono le indicazioni scientifiche. Mi auguro che le evidenze scientifiche ci mettano nelle condizioni di prendere questa scelta anche nel nostro Paese". "Nel nostro Paese - conclude - sono ormai oltre 17 milioni i concittadini che hanno ricevuto la dose di richiamo e questo creerebbe anche un alleggerimento per i tamponi".

Le richieste delle regioni al governo

Azzerare la quarantena per chi è vaccinato con booster (o doppia dose da meno di quattro mesi) venuti a contatto con un positivo, in ragione del sistema di tracciamento saltato. È la richiesta che le Regioni hanno avanzato al governo e sulla quale l'esecutivo cerca una sintesi, sentito il parere del Cts. Le condizioni proposte per non entrare in quarantena sono quelle di una "auto-sorveglianza e segnalazione a seguito di comparsa di sintomi" e l'uso obbligatorio di FFP2 (o superiore) in tutti gli ambienti frequentati, ma nessun test alla fine dell'auto-sorveglianza. Inoltre, l'invio automatico di un Sms/mail ai contatti segnalati, con indicazione di quarantena per contatti non vaccinati, auto sorveglianza per i vaccinati, test nel caso di comparsa di sintomi.

I governatori chiedono in sostanza di orientare le attività di contact tracing verso i soggetti non vaccinati e le situazioni/contesti a maggior rischio di diffusione o le comunità chiuse, il mantenimento della quarantena per tutti i contatti non vaccinati, un'attenzione e una strategia di testing nei contesti a rischio per condizioni di salute (immunocompromissione) o per setting (contesti sanitari o socio-assistenziali), la graduale attivazione di meccanismi di automatizzazione per la comunicazione dei provvedimenti di isolamento e quarantena e per la raccolta di informazioni sullo stato clinico e sui contatti. Per i positivi, la richiesta è la fine dell’isolamento dopo 10 giorni senza test, in assenza di sintomi da almeno 3 giorni.

"L’attuale scenario epidemiologico si caratterizza per un’elevata circolazione di SARS-CoV-2 nella comunità, per la presenza di cluster non più distinti tra loro, e l’individuazione di nuovi casi non correlati a catene di trasmissione note con aumento della pressione per i servizi deputati al contact tracing - si spiega -. Le indicazioni Ministeriali vigenti in materia di contact tracing, infatti, comportano la necessità di contattare un numero sempre più elevato di soggetti positivi ed effettuare un proporzionale numero di test per la ricerca di SARS-CoV-2 nei positivi per la negativizzazione e nei contatti. In tale contesto, tutte le Regioni e le Province Autonome stanno garantendo già tutti i possibili sforzi organizzativi per rafforzare i servizi coinvolti nelle attività di contact tracing e contestualmente estendere e rafforzare i punti in cui è possibile effettuare test per la ricerca di SARS-CoV-2. A tale aspetto si aggiunge lo sforzo messo in atto per l’organizzazione della campagna vaccinale, sia orientato ad allargare l’offerta delle prime dosi, sia per garantire tempestivamente l’effettuazione delle dosi booster a tutti i soggetti eleggibili".