Non necessita della catena del freddo ed è a base proteica

Ok dell'Aifa al vaccino Novavax: "Due dosi e scarse reazioni avverse, efficace al 90%"

Il presidente dell'Agenzia del farmaco Giorgio Palù: "Valutiamo i dati sull'anticipo a quattro mesi del booster e sull'eventuale quarta dose"

Ok dell'Aifa al vaccino Novavax: "Due dosi e scarse reazioni avverse, efficace al 90%"
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Quello approvato oggi dall'Aifa è il quinto vaccino in uso in Italia contro il Covid

Un'arma in più contro il Covid: dopo Ema, anche la Commissione tecnico scientifica dell'Aifa approva l'utilizzo in Italia del vaccino Nuvaxovid (Novavax), rivolto a persone di età uguale o superiore a 18 anni. Il ciclo primario prevede due dosi a distanza di tre settimane l'una dall'altra. I dati disponibili sul vaccino Novavax, sottolineano gli esperti dell'Agenzia italiana del farmaco, hanno mostrato una efficacia di circa il 90% nel prevenire la malattia sintomatica, anche nella popolazione di età superiore ai 64 anni.

Il profilo di sicurezza “si è dimostrato positivo, con reazioni avverse prevalentemente di tipo locale”. Rispetto ai vaccini a m-Rna, quello di Novavax non necessita della catena del freddo ed è basato su una tecnologia diversa. Si tratta infatti di un prodotto “tradizionale”, a base proteica, una particolarità che potrebbe convincere alcune delle persone che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale perché dubbiose sulla nuova tecnica a m-Rna. Nel frattempo, la campagna vaccinale prosegue (superate in totale le 107 milioni di dosi, con le prime a un passo da quota 48 milioni) e potrebbero giungere altre novità a partire dalla dose “booster” anche per gli under 18. “Per renderli resistenti all'infezione”, spiega il presidente dell'Agenzia del farmaco, Giorgio Palù. Su questo aspetto, però, i tempi non sono ancora certi.

Per quanto riguarda la dose di richiamo, si valuta l'anticipo a quattro mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario. Una possibilità che è sul tavolo, spiegano alcune fonti dell’Aifa; in ogni caso, occorrerebbe il via libera da parte dell'Agenzia. Discorso ancora diverso per una eventuale quarta dose, già decisa da Israele. “Io aspetterei di valutare l'impatto clinico della variante Omicron”, è la tesi del presidente dell'Aifa. “C'è già la tecnologia per adeguare i vaccini alle nuove varianti e si sta discutendo se è possibile accelerare i tempi per la vaccinazione”, ricorda infine Palù.