Mentre proseguono le manifestazioni pro e contro Saied

Tunisia, oggi l'anniversario della Rivoluzione dei Gelsomini

Il 17 dicembre 2010 il venditore ambulante Mohamed Bouazizi si diede fuoco per protesta. Il suo gesto fece divampare la rivolta in tutto il Paese costringendo alla fuga, un mese dopo, l'allora presidente Ben Ali

Tunisia, oggi l'anniversario della Rivoluzione dei Gelsomini
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Proteste a Tunisi contro il presidente Kais Saied nel giorno dell'anniversario dello scoppio della Rivoluzione dei Gelsomini

Tunisini in piazza in occasione dell'anniversario della Rivoluzione dei Gelsomini, iniziata il 17 dicembre del 2010 quando il ventiseienne Mohamed Bouazizi, venditore ambulante, si diede fuoco a Sidi Bouzid, immolandosi in segno di protesta contro le ingiustizie subite. Il sito di notizie Tunisie Numerique riferisce di "pochi" manifestanti radunati davanti al teatro municipale di Tunisi per sostenere le decisioni annunciate dal presidente Kais Saied e di un'altra manifestazione di contestazione a qualche metro di distanza. Il presidente, che il 25 luglio scorso ha sospeso il Parlamento e concentrato nelle sue mani il potere legislativo e giudiziario, ha annunciato tre giorni fa un referendum per una nuova Costituzione, il 25 luglio 2022, ed elezioni legislative nel dicembre del prossimo anno, quando saranno passati 12 anni dall'inizio della Rivoluzione dei Gelsomini.


LA STORIA DI BOUAZIZI

Mohamed Bouazizi da diversi anni vendeva la propria merce per strada e in più occasioni era stato importunato dalla polizia che, quel 17 dicembre, gli sequestrò per l’ennesima volta carretto e bilance buttandogli a terra frutta e verdura, insultandolo e sostenendo che non possedesse la licenza per poter esercitare il suo mestiere. Bouazizi lasciò che gli portassero via tutto, poi si diresse all’ufficio del governatore, al quale chiese un’udienza minacciando di darsi fuoco. Non avendo ottenuto il colloquio, acquistò della benzina, si cosparse di carburante e con un fiammifero appiccò le fiamme. Morì diciotto giorni dopo per le ustioni riportate. 

Rivoluzione dei Gelsomini: barricate a Tunisi il 14 gennaio 2011 WikipediaCommons/raphaelthelen
Rivoluzione dei Gelsomini: barricate a Tunisi il 14 gennaio 2011

LE CONSEGUENZE

Un mese dopo quel 17 dicembre 2010, le proteste costrinsero alla fuga in Arabia Saudita il presidente Ben Ali, al potere ininterrottamente dal 1987. Kais Saied, indipendente e fuori dalle logiche partitiche, nel 2019 si impose alle elezioni, grazie al voto dei giovani e interpretando gli "ideali della rivoluzione". A dieci anni dalle primavere arabe, l’unico paese ad aver completato la cosiddetta transizione democratica è la Tunisia, anche se il tenore di vita dei suoi abitanti non può dirsi migliorato e, al momento, dal punto di vista politico il Parlamento è sospeso, si attendono nuove elezioni e l'economia è sempre più instabile.

Rivoluzione dei Gelsomini: l’esercito tunisino presidia l’avenue Bourguiba il 22 gennaio 2011 WikipediaCommons/M.Rais
Rivoluzione dei Gelsomini: l’esercito tunisino presidia l’avenue Bourguiba il 22 gennaio 2011

L'INIZIO DELLE PRIMAVERE ARABE

Il gesto estremo di Bouazizi ha innescato le proteste in tante città e capitali del Mondo arabo, dando il via alle cosiddette "Primavere arabe". Nel 2011, quattro capi di Stato furono costretti alle dimissioni, alla fuga e in alcuni casi uccisi: in Tunisia Zine El-Abidine Ben Ali (14 gennaio 2011), dopo 25 anni di potere incontrastato. In Egitto, le imponenti proteste iniziate il 25 gennaio 2011, dopo diciotto giorni di continue dimostrazioni, accompagnate da vari episodi di violenza, costrinsero alle dimissioni - complici anche le pressioni esercitate da Washington - il presidente Hosni Mubarak dopo trent'anni di potere (11 febbraio 2011). In Libia Muʿammar Gheddafi, dopo una lunga fuga da Tripoli a Sirte, fu catturato e ucciso dai ribelli, con l'aiuto determinante di Stati Uniti e Francia (20 ottobre 2011), in Yemen Ali Abdullah Saleh (27 febbraio 2012).In quello stesso periodo il re di Giordania ʿAbd Allāh attuò un rimpasto ministeriale e nominò un nuovo primo ministro, con l'incarico di preparare un piano di "vere riforme politiche".


I FIORI DELLE RIVOLUZIONI

È la “rivoluzione dei gelsomini”, appunto, così definita dai media, partendo da un fiore simbolo di pace nel mondo arabo. Ma non p la prima volta che una rivoluzione è associata a un fiore. Tra i precedenti, celebre la "rivoluzione dei garofani” in Portogallo nel 1974 e quella “delle rose” in Georgia nel 2003, fino a quella “dei tulipani” in Kirghizistan nel 2005.