Per contenere gli effetti degli aumenti sui consumatori

Caro Bollette, Cingolani: 4 interventi in attesa di un provvedimento ad hoc

Il ministro della Transizione ecologica: "governo pronto ad intervenire sul caro energia. 2/3 settimane per mitigare i prezzi"

Caro Bollette, Cingolani: 4 interventi in attesa di un provvedimento ad hoc
(Camera dei Deputati)
Le misure alle quali sta lavorando l'esecutivo, ha spiegato Cingolani, sono una revisione delle regole del mercato elettrico su base europea, che consentirebbe "ai consumatori di beneficiare degli investimenti e dei minori costi dell'energia prodotta da fonti rinnovabili"; l'accelerazione delle installazioni delle fonti rinnovabili tramite "una semplificazione dei procedimenti autorizzativi"; e nuovi incentivi (coperti dal Pnrr e dalle aste energetiche)

Il governo sta lavorando per un intervento per contenere gli aumenti del prezzo dell'energia su diverse direttrici: le aste di energia rinnovabile, il fotovoltaico, l'idroelettico, la valorizzazione del gas naturale nazionale e ridurre il peso degli oneri di sistema sulla bolletta, tramite le cartolarizzazioni. Così il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nella sua relazione di fronte al parlamento per il question time: "Siamo pronti a far fronte a ogni eventuale sviluppo, anche tenendo conto dell'incertezza del mercato a livello mondiale". Ed annuncia: "2, massimo 3 settimane per varare una norma ad hoc per mitigare i prezzi".

Accumulare l'energia in "maniera stagionale"

"Fermo restando l'obiettivo di giungere a un sistema energetico pulito, è necessario nella fase transitoria incrementare soluzioni che consentano di accumulare l'energia in maniera stagionale". Cingolani spiega le linee di indirizzo del governo per fronteggiare il caro bollette: interventi volti a trovare soluzioni transitorie che possano "compensare eventuali carenze di approvvigionamento".

Rischio di offuscare l'intervento sulle bollette del governo

"L'eccezionalità della situazione rischia di offuscare l'efficacia delle azioni messe in atto dal Governo", ha sottolineato il ministro, indicando la necessità di valutare "ulteriori misure di carattere prettamente strutturale". Tra le misure su cui lavora l'esecutivo, Cingolani indica: promuovere una revisione delle regole del mercato elettrico su base europea. Questo consentirebbe "ai consumatori di beneficiare degli investimenti e dei minori costi dell'energia prodotta da fonti rinnovabili", accelerare le installazioni delle fonti rinnovabili tramite "una semplificazione dei procedimenti autorizzativi", nuovi incentivi (coperti dal Pnrr e dalle aste energetiche).

Troppo dipendenti dall'esterno

"Paghiamo un prezzo elevatissimo per la nostra dipendenza dalla fonte primaria - aggiunge Cingolani - e abbiamo un 'energy mix' troppo dipendente dall'esterno, anche se per fortuna abbiamo differenziato le sorgenti più di altri". Paghiamo - secondo il ministro - "scelte energetiche del passato pesantemente sbagliate". E snocciola esempi: nel 2000 producevamo 16,8 miliardi di metri cubi di Gas, mentre lo scorso anno "ne abbiamo prodotti solo 3 di miliardi".  Secondo il ministro occorre proteggere i consumatori "più esposti" dal caro energia, con azioni mirate "in contrasto della povertà energetica", e sottolinea l'importanza dell'istituzione di un Osservatorio nazionale. Proteggere i clienti vulnerabili.

Riunione con Draghi, Giorgetti e Franco

Subito dopo l'intervento in parlamento, Cingolani è andato a Palazzo Chigi, dove è iniziata una riunione sul caro-energia con il premier, i ministri dell'Economia Daniele Franco, dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, oltre al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli e il consigliere economico del premier, Francesco Giavazzi. Riunioni che si stanno susseguendo in questi giorni, in vista del consiglio dei Ministri calendarizzato per domani, e che potrebbe varare nuove misure per calmierare gli aumenti delle bollette di luce e gas.

Nucleare: dubbi su Sogin, non escluso il commissariamento

Cingolani è intervenuto anche sul tema del nucleare, citando la Sogin - la società responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi - "Nel corso degli ultimi anni si sono verificate alcune disfunzionalità, che pongono dei dubbi sull'effettiva capacità di Sogin di rispettare gli impegni che è stata chiamata ad assolvere". Così il ministro della Transizione ecologica, che nell'intervento alla Camera non ha escluso la possibilità del commissariamento adducendo tra i motivi: "ritardi accumulati nell'attività di smantellamento delle centrali nucleari svolti, ed il rischio di sversamenti nell'impianto di Saluggia". Cingolani ha messo tuttavita in evidenza "la correttezza delle rendicontazioni ad Arera" , quanto ai contratti sottoscritti per il deposito nazionale, sulle quali sono in corso anche indagini della Guardia di Finanza"." Una ipotesi di commissariamento nella quale va "tenuto conto della circostanza che in primavera si dovrà comunque provvedere al rinnovo degli organi societari".

I ritardi del piano di smantellamento

Sullo stato di avanzamento dello smantellamento delle centrali nucleari, il ministro ha detto che "al 31 Dicembre 2021 Sogin ha eseguito il 35,5% del lavoro" , e "l'estrema lentezza dell'attività si evince confrontando gli obiettivi fissati, con le soglie di avanzamento effettivamente raggiunte". In secondo luogo Cingolani ha accennato alla "corretta attuazione del progetto Cemex che riguarda lo smaltimento dei rifiuti radioattivi nell'impianto di Saluggia (Piemonte), dove sono stati allocati 270mila litri di rifiuti radioattivi liquidi acidi, stoccati in serbatoi in acciaio costruiti negli anni Sessanta e con il pericolo di sversamento di una parte nell'ambiente circostante".