Rimarrà in carica per 8 mesi

Consulta, è Giuliano Amato il nuovo presidente

La Corte costituzionale lo ha votato all'unanimità. Torinese, 83 anni, è stato membro del Parlamento per 18 anni. Ministro dell’Interno, due volte del Tesoro e due volte presidente del Consiglio nel 1992-1993 e nel 2000-2001

Consulta, è Giuliano Amato il nuovo presidente
Ansa
Giuliano Amato eletto presidente della Consulta

È Giuliano Amato il nuovo presidente della Corte Costituzionale. È stato votato all'unanimità, dopo il giuramento a Palazzo del Quirinale del giudice costituzionale Filippo Patroni Griffi, eletto dal consiglio di Stato il 15 dicembre dell’anno scorso.

Torinese, 83 anni, professore emerito di diritto pubblico comparato, è stato membro del Parlamento per 18 anni. Ministro dell’Interno, due volte del Tesoro e due volte presidente del Consiglio nel 1992-1993 e nel 2000-2001.

Ha anche presieduto la Commissione internazionale sui Balcani nel 2003-2005 ed è stato vicepresidente della Convenzione sul futuro dell’Europa nel 2002-2003.

Nominato da Giorgio Napolitano il 12 settembre 2013, è il giudice costituzionale con maggiore anzianità.

Amato come primo atto ha nominato i giudici costituzionali Silvana Sciarra, Daria De Pretis e Nicolò Zanon vicepresidenti della Corte ed ha comunicato l’elezione al Presidente della Repubblica e le altre cariche istituzionali.

Rimarrà in carica circa 8 mesi prima del termine del suo mandato di nove anni. 

Amato: elezione diretta del capo dello Stato? Bisogna cambiare il sistema

"L'elezione diretta del presidente della Repubblica non può essere vista come qualcosa che da sola si innesta nel sistema, lasciato così com'è". Queste le parole del neo presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, durante la conferenza stampa alla Consulta. "Sin dagli anni '80 e '90 ho fatto presente che i sistemi costituzionali sono come rotelle in un orologio, e non è detto che una rotella si può prendere emetterlo in un altro e aspettarsi che l'orologio funzioni", ha spiegato Amato.

L'elezione diretta? "Certo che presenta diversi benefici, tra i quali quello che avviene in un giorno - come ho sentito dire ieri - non in diversi giorni come sta accadendo ora" ma "se si introduce l'elezione diretta cosa succede ai poteri del Capo dello Stato? Sono ancora poteri di garanzia?, ha aggiunto, sottolineando che "in Francia l'elezione diretta porta al presidenzialismo, in Austria sono riusciti a non portare a una politicizzazione, ma è un caso peculiare... Se uno decide questo deve cambiare l'orologio. Forse l'orologio americano al nostro polso è poco adatto, forse dovremmo pensare a quello francese. Ma non può essere vista come qualcosa che da solo si innesta in un sistema lasciandolo così com'è"

Parità di genere

Il neo presidente ha anche risposto ad una domanda sulla parità di genere "Continuiamo a non essere pari, c'è un grande lavoro da fare, continuiamo a vedere la donna dalla cintola in giù. Noi maschi abbiamo di che vergognarci. Non chiediamo al parlamento di risolvere qualcosa che è dentro di noi". E ha ribadito "Spesso i ragazzi sono privi di una identità cui ancorarsi e trovano questa identità nella cultura del macho, nell'impossessamento nei confronti di ciò che hanno davanti. Se questo è il problema c'è una questione grossa come una casa, c'è una famiglia che non comunica, una comunità che non funziona, adulti che si assentano e che spesso sanno solo difendere il loro figlio qualsiasi cosa abbia fatto. E' un grosso problema che ci riguarda tutti"

Carceri

Sul sovraffollamento delle carceri, "siamo di nuovo arrivati a 52-53mila presenze". "Se ci venisse riproposta la questione su questo tema ci troveremmo di fronte alla responsabilità di affrontarla".

Rapporti Corte/Parlamento

Conflitti sui valori, dalla famiglia alle questioni di genere, quanta sicurezza e quanta libertà: "Questi sono i conflitti più impegnativi da comporre, la Costituzione dice molto", ma "non dice quale soluzione" trovare ed è qui che la collaborazione tra Corte e parlamento diventa essenziale". Lo ha detto il presidente della Consulta, Giuliano Amato. Dal cognome della madre e del padre, dall'ergastolo ostativo al suicidio assistito, la Corte indica una soluzione possibile, ha ricordato, "ma saremmo molto più contenti se le soluzioni arrivassero dal parlamento".