L'agguato in Congo

Di Maio chiede ampia collaborazione al PAM sulla morte dell'ambasciatore Attanasio

Il 22 febbraio 2021 un attacco armato in Congo costò la vita all'ambasciatore italiano, al carabiniere Iacovacci e al loro autista

Di Maio chiede ampia collaborazione al PAM sulla morte dell'ambasciatore Attanasio
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L'ambasciatore italiano Luca Attanasio

ll ministro degli Esteri Luigi Di Maio scrive al Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite per sollecitare la massima collaborazione sulle indagini relative all'attacco armato del 22 febbraio 2021 nella Repubblica democratica del Congo che costò la vita all'ambasciatore italiano Luca Attanasio, al carabiniere Vittorio Iacovacci e al conducente del veicolo sul quale viaggiavano Musafà Milambo.   

La nota

"Come certamente saprà - afferma Di Maio nella missiva - l'Italia è fortemente impegnata a fare piena luce su tali fatti, che hanno profondamente scosso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l'opinione pubblica. L'accertamento della verità e delle responsabilità è interesse comune delle Nazioni Unite e dell'Italia e ci attendiamo che il Programma Alimentare Mondiale vorrà mettere in campo tutte le risorse disponibili per favorire la massima collaborazione con la magistratura italiana da parte dei propri funzionari all'epoca dei fatti in servizio nella Repubblica Democratica del Congo, indipendentemente da ogni considerazione sul tema delle immunità, la cui eventuale sussistenza, nell'ordinamento italiano, spetta alla competente Autorità giudiziaria", prosegue il ministro degli Esteri. "Colgo poi l'occasione per sollecitare una rapida risposta alla richiesta di elementi, utili per le attività investigative in corso, indirizzata al PAM dalla nostra Rappresentanza Permanente presso le Nazioni Unite a Roma lo scorso 16 dicembre", conclude Di Maio.

Il caso

L'ambasciatore Luca Attanasio, un carabiniere della sua scorta, Vittorio Iacovacci, e il loro autista, Musafà Milambo, sono stati uccisi nei pressi della cittadina di Kanyamahoro, nel Nord Kivu, a nord del capoluogo Goma il 21 febbraio 2021. L’ambasciatore viaggiava con una delegazione del Programma Alimentare Mondiale. Secondo le prime ricostruzioni il convoglio è stato attaccato da uomini armati che volevano rapire il personale delle Nazioni Unite o forse rubare le derrate alimentari.

Nei giorni scorsi due testimoni dell'accaduto hanno dichiarato che i membri del commando avevano armi sofisticate e parlavano una lingua riconducibile al ruandese contraddicendo la versione ufficiale. La ricostruzione quindi avvalora l’ipotesi di un tentativo di rapimento pianificato ed non quello di una rapina fatta da banditi locali terminata con uno scontro a fuoco.

Nel frattempo gli inquirenti congolesi non rispondono alle richieste della magistratura italiana, come anche l'agenzia delle Nazioni Unite. Da qui la nota inoltrata dal ministro degli Esteri.