Processo Djokovic, corte federale concede il visto: potrà giocare gli Australian Open

Il ministro dell'immigrazione può ancora cancellare il visto

Processo Djokovic, corte federale concede il visto: potrà giocare gli Australian Open
LaPresse
Novak Djokovic

La Corte Federale dell'Australia ha annullato la decisione del Commonwealth di cancellare il visto di Novak Djokovic. Il giudice del tribunale di Melbourne Anthony Kelly ha inoltre ordinato al "governo di pagare le spese legali, disposto il rilascio immediato del tennista serbo entro 30 minuti dal verdetto e la restituzione del passaporto". Sempre secondo il magistrato, Djokovic ha fornito ai funzionari dell'aeroporto di Melbourne un'esenzione medica valida concessa da Tennis Australia.

La decisione

"C'è un elemento che mi preoccupa", ha detto il giudice Kelly, "un professore e un medico eminentemente qualificato hanno fornito una esenzione medica. Il delegato [del ministero dell'interno in aeroporto] aveva in mano l'esenzione e le ragioni per cui era stata approvata anche da un secondo panel di medici indipendenti nominati dal governo dello Stato di Victoria. Il punto che mi agita è: cos'altro avrebbe potuto fare quest'uomo".

Secondo Nick Wood, avvocato del serbo, Djokovic ha rispettato tutti i requisiti previsti dalla legge sulla biosicurezza per l'ingresso in Australia: "Il signor Djokovic ha dichiarato di disporre di una esenzione medica", ha detto l'avvocato, sostendo che "le linee guida del gruppo australiano di consulenza tecnica sull'immunizzazione prevedono la possibilità di rinviare la vaccinazione di sei mesi per le persone che abbiano ricevuto una diagnosi di positività al Sars-Cov-2".

Il tennista ha presentato come elemento a sostegno un tampone molecolare del 16 dicembre scorso. Ha spiegato di aver ricevuto un visto temporaneo per entrare in Australia il 18 novembre. Ha dichiarato di aver ricevuto la conferma dell'esenzione da parte di Tennis Australia il 30 dicembre e il primo gennaio una dichiarazione scritta dal Department of Home Affairs che gli confermava di possedere i requisiti per entrare in Australia senza sottoporsi a un periodo di quarantena per aver già contratto il Covid nei sei mesi precedenti.

I legali hanno anche insistito sul trattamento cui il campione è stato sottoposto dalle autorità di frontiera al suo sbarco in aeroporto, poichè non sarebbe stato messo in condizione di esporre le sue ragioni né di consultarsi con i propri avvocati.I legali che rappresentano il governo federale australiano hanno ribattuto che la versione aggiornata delle linee guida esclude che l'infezione costituisca una controindicazione all'assunzione del vaccino.

Il ministro potrebbe ancora esercitare il suo potere

La partecipazione agli Australian Open, al via lunedì 17 gennaio, è però ancora in forse. Gli avvocati del governo infatti precisano che "il ministro dell'immigrazione Alex Hawke ha il potere personale di espellere il giocatore", come riporta il Guardian. Se ciò dovesse accadere, il caso potrebbe tornare di nuovo in tribunale perché Djokovic rischierebbe di essere bandito dall'Australia per tre anni.

Adesso il ministro Hawke ha 4 ore dalla lettura della decisione del tribunale di Melbourne sulla validità del visto di Novak Djokovic per far sapere se intende usare i suoi poteri e cancellare comunque il permesso di entrare nel Paese del campione serbo, secondo quanto scrive Melbourne The Age, precisando che Hawke potrebbe comunque non applicare i 3 anni di divieto di rientro nel Paese previsti dalla legge sull'immigrazione in queste circostanze.  

Il ministro, che secondo fonti del giornale sta considerando la cancellazione del visto, può farlo se ritiene che la persona ponga "un rischio per la salute, la sicurezza o l'ordine pubblico della comunità australiana o di una parte di essa" o per "la salute e la sicurezza di uno o più individui"

Il caso Djokovic

Al tennista serbo era stato negato la scorsa settimana il visto di ingresso in Australia perché non vaccinato contro il Covid-19.

Secondo quanto riporta il Guardian citando documenti presentati nell'udienza di oggi, Djokovic aveva dichiarato alle autorità di frontiera all'ingresso in Australia di non essere vaccinato e di avere avuto il covid due volte, nel giugno 2020 e lo scorso 16 dicembre, negativizzato poi il 22 dicembre.

Il numero uno del mondo è il campione in carica del torneo australiano e punta a vincere anche l'edizione 2022 in modo da superare Nadal e Federer nella particolare classifica dei tennisti che si sono aggiudicati più tornei dello Slam. Un traguardo che ora sembra poter sfumare ben prima del sorteggio del tabellone di quello che, da sempre, è il primo grande appuntamento della stagione. 

I fan del serbo Novak Djokovic reagiscono alla notizia della sua sentenza. Corte federale prima dell'Australian Open a Melbourne Ap
I fan del serbo Novak Djokovic reagiscono alla notizia della sua sentenza. Corte federale prima dell'Australian Open a Melbourne