Quirinale, Giovanni Toti: "Berlusconi non può esporsi a una brutta figura"

Il presidente della Liguria manda un messaggio chiaro sia al centrosinistra che al centrodestra: "Non sono accettabili veti su Berlusconi. Tuttavia è da un po' che se ne parla e non ci sono passi in avanti"

Quirinale, Giovanni Toti: "Berlusconi non può esporsi a una brutta figura"
Ansa
Giovanni Toti

È destinata a far discutere la dichiarazione di Giovanni Toti questa mattina sul Quirinale: "Non sono accettabili veti su Berlusconi, sarà lui a dirci se intende candidarsi, se ci sono i numeri. Tuttavia è da un po' che se ne parla e non ci sono passi avanti. E allora a Silvio dico: un uomo come lui non può esporsi a una brutta figura. È quanto ha dichiarato il presidente della Liguria Toti e cofondatore di Coraggio Italia, in un'intervista all'Avvenire.

Parla da un lato al centrosinistra, chiarendo che i veti non sono accettabili, ma dall'altro al centrodestra, sollevando qualche perplessità sul conto dei numeri. "Chi ha presieduto tre governi, il G8, il G20 ha lo standing per legittimamente proporsi. Tuttavia mi pare, a sentire le dichiarazioni dei leader e dei grandi elettori, che siamo sempre fermi intorno ai 450 da cui eravamo partiti, mancano più di 50 voti dalla soglia necessaria", ha sottolineato.

Evidentemente pesa la paura di un possibile "caso" Prodi quando, al fondatore dell'Ulivo e candidato al Quirinale, vennero a mancare i voti necessari per l'elezione a causa dei cosiddetti "franchi tiratori", ovvero deputati della sua stessa area politica che non lo votarono a scrutinio segreto.

Così oggi Toti mette in guardia il centrodestra, dicendo: "Non sottovaluto il rischio" del segreto dell'urna, e "per questo consiglio a Berlusconi di riflettere bene, prima di ufficializzare la candidatura. Un uomo con la sua storia politica non può permettersi di finire impallinato, come Prodi".

Il presidente della Liguria si allinea poi ai leader del centrodestra e a quanto ribadito ieri stesso da Salvini su una questione di metodo: "Non è tollerabile che a una candidatura di centrodestra venga negata dignità e agibilità politica. Renzi ha dichiarato la sua disponibilità a una candidatura proveniente dalla nostra area, vediamo se le cose iniziano a muoversi". II piano B - ha detto Toti - "si valuterà solo in caso di sua rinuncia. Di sicuro noi ci metteremmo al lavoro per aggregare le forze di centro, a partire da Italia Viva, in un confronto che non dovrebbe limitarsi solo alla scelta del presidente della Repubblica, ma dovrebbe includere il rafforzamento dell'azione di governo, dando vita a una maggioranza in grado di concludere la legislatura e fare la riforma elettorale".