Uno scenario apocalittico

Tonga, la Nasa: "L'eruzione è stata 500 volte più potente dell'atomica su Hiroshima"

Compromessi i cavi sottomarini: contatti con il mondo solo tramite telefono satellitare. "Almeno un mese per il ripristino". Dichiarato lo Stato d'emergenza, 100 mila persone coinvolte. E ora con l'arrivo dei soccorsi si temono focolai di Covid

Tonga, la Nasa: "L'eruzione è stata 500 volte più potente dell'atomica su Hiroshima"
Ap
Tonga, la sequenza dell'eruzione del vulcano sottomarino

Sono limitate le notizie che arrivano dalle Tonga, dopo la violenta eruzione vulcanica sottomarina e il conseguente tsunami che ha interessato le coste dell'Oceano Pacifico meridionale. "Un disastro senza precedenti", è stato il primo comunicato del governo locale documentato dalle foto satellitari che mostrano scenari terribili. La cenere ricopre spiagge, infrastrutture e abitazioni mentre due isole minori sono state praticamente distrutte con pochissime case rimaste in piedi. Le vittime sono almeno tre (tra cui una cittadina britannica, che fino all'ultimo istante ha cercato invano di salvare i suoi cani, un uomo di 49 anni e una donna di 65 del posto). Oltre 100 mila persone sono state interessate dal doppio evento.

I ricercatori della Nasa hanno rilasciato la prima stima della potenza eruttiva del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Haʻapai: "La forza esplosiva è stata 500 volte più potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima alla fine della Seconda Guerra Mondiale". Lo riporta la radio Npr, citando il capo scienziato del Goddard Space Flight Center della Nasa, James Garvin. "Siamo arrivati a un numero che è di circa 10 megaton di equivalente in TNT", ha dichiarato l'esperto.

Niutoua, un villaggio a Tongatapu (Tonga). Prima e dopo l'eruzione e lo tsunami (In alto uno scatto del 9 gennaio, in basso del 17 - Planet Labs PBC) Ap
Niutoua, un villaggio a Tongatapu (Tonga). Prima e dopo l'eruzione e lo tsunami (In alto uno scatto del 9 gennaio, in basso del 17 - Planet Labs PBC)

La nota governativa spiega che "a essere gravemente colpite sono state alcune delle isole più piccole e periferiche. Su un'isola tutte le case sono state distrutte, mentre sull'altra ne sono rimaste solo due. Danneggiate anche alcune case sull'isola principale, quella di Tongatapu (dove risiedono circa 74 mila persone). Inoltre le riserve d'acqua sono state gravemente colpite dalla cenere vulcanica".

Preoccupano le risorse idriche che potrebbero portare a un'ulteriore crisi umanitaria, l'insorgere di malattie legate all'acqua, la qualità dell'aria, la mancata disponibilità di carburante, e il virus considerando che dall'inizio della pandemia Tonga ha registrato un solo contagio. La paura è fondata e si riferisce all'arrivo dei soccorritori sulle isole del Pacifico. Un alto diplomatico tongano a Canberra, Curtis Tuihalangingie, ha affermato alla Abc: "Sono preoccupato dallo tsunami di Covid che potrebbe colpire Tonga". Danni sono stati registrati anche nella capitale Nuku'alofa. Il governo ha dichiarato lo stato d'emergenza. Anche il Papa ha espresso vicinanza e solidarietà alla popolazione.

La foto satellitare di Kanokupolu, Tongatapu (In alto uno scatto del 14 gennaio, in basso del 16 - Planet Labs PBC) Ap
La foto satellitare di Kanokupolu, Tongatapu (In alto uno scatto del 14 gennaio, in basso del 16 - Planet Labs PBC)

Le comunicazioni, che stanno delineando l'entità della distruzione, avvengono esclusivamente tramite telefoni satellitari. Dispositivi perlopiù in possesso delle ambasciate straniere.

Rotto un importante cavo di connettività digitale sottomarino che collega le Tonga alle Isole Figi. Internet è fuori uso e non è possibile parlare con il resto del mondo, a meno di un collegamento tramite satelliti. I tecnici hanno individuato due guasti: danni a 37 Km dalla costa mentre l'altra rottura è vicina al vulcano eruttato. Condizione che rende impossibile la riparazione, almeno per ora. Intanto la nave competente in materia è in viaggio dalla vicina Papa Nuova Guinea e detterà le tempistiche della riparazione.

"Tonga rischia di stare per un bel po' di tempo isolata, considerando che il 99% delle comunicazioni avviene tramite cavi sottomarini", aveva dichiarato Radio New Zealand. La conferma è arrivata più tardi dal ministero degli Esteri neozelandese - che ha ipotizzato per il ripristino della connessione: "Le linee saranno di nuovo attive non prima di un mese". Soluzione tampone, dunque, è data dall'operatore locale Digicel che ha ripristinato parte del superato sistema 2G. Almeno gli abitanti potranno telefonare e inviare messaggi limitatamente nell'arcipelago.

Lo scalo internazionale di Fua'amotu Maxar Technologies/Ap
Lo scalo internazionale di Fua'amotu

A creare seri problemi è stata la cenere che di fatto ha ostacolato la macchina dei soccorsi. I voli civili sono bloccati e interrotte le rotte per il trasporto marittimo. Dapprima le "nuvole di cenere", sprigionate dal vulcano, e ora la spessa coltre di polvere, depositata a terra, hanno reso i collegamenti poco sicuri. Ma dopo un duro lavoro, che ha coinvolto circa 200 persone, la pista dell'Aeroporto Internazionale di Fua'Amotu è stata ripristinata. "La principale pista d'atterraggio, che era sepolta da 5-10 centimetri di cenere vulcanica, è di nuovo operativa", ha annunciato Jonathan Veitch, incaricato di coordinare le operazioni delle Nazioni Unite. Ciò consentirà l'arrivo dei voli d'emergenza. Resta comunque il problema della cenere. Fatafehi Fakafanua, presidente dell'Assembla legislativa di Tonga, ha dichiarato: "Le ceneri si stanno dimostrando problematiche per l'acqua e l'igiene perché gli abitanti raccolgono l'acqua dai tetti delle abitazioni".

Il Ministro degli esteri neozelandese Nanaia Mahuta aveva già assicurato il decollo di un C-130 carico di aiuti umanitari quali acqua, generatori e kit igienici. In mare è già attivo l'esercito, che muove in direzione dell'arcipelago con due navi, la Wellington e la Aotearoa, che oltre alle forniture umanitarie trasporteranno un elicottero Seasprite. Nel dettaglio la Aotearoa potrà garantire 250 mila litri di acqua potabile e produrne 70 mila al giorno grazie a un impianto di desalinizzazione. Anche l'Australia ha inviato una nave. Inoltre Nuova Zelanda ha annunciato aiuti per un milione di dollari neozelandesi.

Tonga, l'eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Haʻapai osservata dal satellite Ap
Tonga, l'eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Haʻapai osservata dal satellite

Quanto all'eruzione vulcanica sono stati registrati pennacchi di gas, fumo e detriti dal vulcano fino a 20 km (12,5 miglia) nel cielo.

Emerge che del vulcano Hunga Tonga-Hunga Haʻapai restano solo due piccole porzioni di terra sopra il livello del mare, prima più grandi e collegate da una lingua che si allargava fino a 1,2 chilometri. Gli esperti parlano della "peggiore eruzione vulcanica degli ultimi 30 anni" avvenuta sull'intero pianeta, paragonabile a quella del vulcano Pinatubo, nelle Filippine, del 1991, che provocò 1.450 morti e superiore all'eruzione, con migliaia di morti, del vulcano indonesiano Krakatau nel 1883.

Tonga, il vulcano Hunga Tonga-Hunga Haʻapai prima e dopo l'eruzione Ansa
Tonga, il vulcano Hunga Tonga-Hunga Haʻapai prima e dopo l'eruzione

L'eruzione è stata così potente da essere avvertita fino in Alaska, a 9 mila km di distanza, con onde acustiche registrate persino sull'Etna. Per il conseguente tsunami, una fuoriuscita di petrolio è avvenuta su alcune spiagge del Perù, dove due donne sono morte travolte da onde anomale.

Nuove foto aeree scattate dalle forze di difesa neozelandesi mostrano le isole Hàpai, al centro dell'arcipelago, completamente coperte di cenere.