World Economic Forum 2022

Xi Jinping al Wef: "La globalizzazione economica è irreversibile"

Il presidente cinese apre l'edizione 2022 e invita al dialogo e alla cooperazione

Xi Jinping al Wef: "La globalizzazione economica è irreversibile"
FABRICE COFFRINI/AFP via Getty Images
Xi Jinping al World Economic Forum 2022

"La globalizzazione economica è la tendenza dei tempi. Malgrado in un fiume possano esserci correnti contrarie, nessuna può impedirgli di fluire verso il mare".

Il presidente cinese Xi Jinping, aprendo il World Economic Forum 2022, che si svolge anche quest'anno in modalità virtuale e non a Davos a causa della pandemia, chiede l'integrazione delle economie, invece della loro separazione nella consapevolezza che "diversi Paesi e civiltà possono prosperare insieme nel rispetto reciproco, cercando un terreno comune e superando le differenze".

Un invito al multilateralismo cui tutti i Paesi, dice, "devono aderire" uniti sull'importanza di "smantellare i muri senza costruirne di nuovi, aprirsi senza isolarsi e promuovere la costruzione di un'economia mondiale aperta".

Non manca, nel suo discorso alla Davos Agenda 2022, un velato richiamo agli Stati Uniti quando ribadisce l'opposizione della Cina all'egemonismo e alla politica di forza e mette in guardia contro le conseguenze catastrofiche di un confronto fra le grandi potenze mondiali: "La Storia ha dimostrato più volte che il confronto fra le potenze non risolve i problemi, ma porta solo verso conseguenze catastrofiche".

"Le principali economie - ribadisce - dovrebbero vedere il mondo come un'unica comunità che pensa in modo più sistematico a come aumentare la trasparenza delle politiche e la condivisione delle informazioni e a coordinare l'intensità e il ritmo delle politiche fiscali e monetarie in modo da prevenire il crollo dell'economia mondiale. I principali paesi sviluppati dovrebbero adottare politiche economiche responsabili ed evitare gravi impatti sui paesi in via di sviluppo".

Xi Jinping rinnova poi la fiducia sul futuro dell'economia cinese, che oggi ha registrato una crescita dell'8% per il 2021. "Nonostante l'enorme pressione provocata dai cambiamenti all'interno e all'estero", ha dichiarato, "i fondamentali dell'economia cinese, con una forte resilienza, un ampio potenziale e un miglioramento a lungo termine non sono cambiati", e la Cina, ha aggiunto, ha "piena fiducia" nel suo sviluppo economico.


Contro la pandemia, sottrarsi al gioco delle reciproche accuse

Centrale nel discorso di Xi Jinping anche l'invito a cooperare per sconfiggere la pandemia garantendo una "distribuzione equa e accelerata dei vaccini". L'obiettivo deve essere quello di "ridurre il gap" fra i Paesi più avanzati, con alti tassi di vaccinazione, e i Paesi dove i tassi di vaccinazione sono ancora molto bassi.

In questa lotta contro il coronavirus, la Cina ha dimostrato di saper mantenere le promesse - dice Xi - con oltre 2 miliardi di dosi di vaccini inviate a più di 120 paesi e organizzazioni internazionali.

"Guai", dice Xi, a prestarsi al gioco delle reciproche accuse", per battere la pandemia occorre piuttosto un alto livello di fiducia e cooperazione internazionale.

E' proprio grazie a quest'ultima che sono stati compiuti importanti progressi anche se la strada sembra più lunga del previsto a causa delle nuove varianti e rappresenta una seria minaccia per la sicurezza e la salute delle persone oltre a esercitare un profondo impatto sull'economia globale.

Il programma

Oltre a Xi Jinping, è in programma oggi anche l'intervento di Narendra Modi, primo ministro dell'India. In giornata è prevista poi una sessione sul Covid alla quale parteciperà l'immunologo Usa Anthony Fauci. Mentre parlerà in serata il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres

Nei prossimi giorni interverranno Kishida Fumio, primo ministro del Giappone; Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea; Scott Morrison, primo ministro dell'Australia; Joko Widodo, presidente dell'Indonesia; Naftali Bennett, primo ministro di Israele; Janet L. Yellen, segretario del Tesoro degli Stati Uniti; Yemi Osinbajo, vicepresidente della Nigeria oltre a personalità delle istituzioni, del mondo scientifico e esponenti politici di primo piano come Christine Lagarde, presidente della Bce; John Kerry, inviato speciale per il clima degli Stati Uniti; Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms.