Assolto da autoriciclaggio, droga ed un episodio di estorsione

Processo a "don Euro", per ex prete condanna a 7 anni e mezzo

Luca Morini, l'ex parroco di Caniparola (Massa Carrara), soprannominato don Euro dai suoi vecchi fedeli perchè solito chiedere denaro per aiutare la chiesa, è stato condannato dal tribunale di Massa Carrara

Processo a "don Euro", per ex prete condanna a 7 anni e mezzo
procura.massa.giustizia.it
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa Carrara

Secondo i magistrati, si spacciava come magistrato e medico davanti ai ragazzi che frequentava, ostentando soldi e lusso, mentre di mestiere faceva il sacerdote presso la chiesa di Caniparola, in provincia di Massa Carrara. 

I giudici lo hanno riconosciuto colpevole per un episodio di estorsione al suo ex vescovo e per l'accusa di sostituzione di persona, ma Luca Morini - soprannominato "don Euro", perché sovente chiedeva contributi volontari economici ai suoi fedeli in chiesa - è stato condannato a sette anni e mezzo di pena, ma assolto invece per un altro presunto episodio di estorsione, ai danni di una suora, e dalle accuse più pesanti: autoriciclaggio e cessione di droga. Non condannato infine, anche per un altra accusa di sostituzione di persona. Il pubblico ministero aveva chiesto 8 anni e mezzo di reclusione, ma la difesa ha puntato sull'assoluzione, vista la perizia depositata durante un'udienza, perizia che avrebbe riconosciuto a Morini la "semi infermità dell'ex sacerdote all'epoca dei fatti".

I suoi legali infatti, avevano sostenuto che l'ex prete avrebbe sofferto di patologie che ne potevano "limitare la capacità di intendere e volere". Lo psichiatra Leonardo Moretti, aveva certificato la seminfermità di “don Euro”: una diagnosi per "sindrome bipolare che gli impedisce di comprendere il disvalore sociale delle sue azioni".

Le denunce di un escort per i festini e le spese pazze

Lo scandalo era partito dalle denunce di Francesco Mangiacapra, un escort con il quale Morini si era finto magistrato. Mangiacapra si era costituto come parte civile nel processo, assieme ad altri tre giovani, amanti dell'ex parroco. Poi il via all'inchiesta e le deposizioni in aula, che avrebbero svelato spese in cene, viaggi e costose spa, oltre che festini hard ed uso di stupefacenti (ma non cessione: reato dal quale, nella sentenza di primo grado, l'ex prete è stato assolto).