Terzo giorno di mobilitazioni

Proteste caro-carburante, le regioni: c'è il rischio di stop delle merci

Terzo giorno di blocchi degli autotrasportatori che protestano per il caro-carburante. La mobilitazione continua in Puglia, Molise, Sicilia. Al Centro agroalimentare di Roma non è arrivata l'ortofrutta. I governatori delle regioni: interventi urgenti

Proteste caro-carburante, le regioni: c'è il rischio di stop delle merci
Ansa
Caro carburanti, protesta camionisti

Terzo giorno di disagi in tutta Italia per i presidi degli autotrasportatori che protestano per il caro-carburante. La mobilitazione sta continuando in Puglia, Molise, Sicilia e a porto Ravenna, e cominciano a vedersi effetti sulla filiera alimentare. "Nessun prodotto agroalimentare proveniente dalla Sicilia e dalla Puglia, regioni di riferimento per il settore agroalimentare, è arrivato oggi al Centro Agroalimentare Roma, il più grande mercato d'Italia - l'allarme di Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Centro - gli agricoltori dovranno continuare a raccogliere i prodotti nei prossimi giorni, anche se non riusciranno a distribuirli". Una richiesta urgente di incontro con il governo è venuta dalle regioni: "dopo avere sentito il collega governatore della Puglia Michele Emiliano, abbiamo concordato con il presidente della Conferenza della Regioni, Massimiliano Fedriga, di intervenire sul governo nazionale: servono provvedimenti urgenti e risolutivi". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. "La situazione che si sta determinando a seguito dell'aumento delle tariffe dell'energia elettrica e del rincaro dei carburanti sta diventando preoccupante anche in relazione alle proteste degli autotrasportatori"così il presidente Fedriga. E fortissima la preoccupazione fra le OP associate ad Unaproa (unione nazionale dei produttori di ortofrutta e agrumi) di fronte ai blocchi dei camion: "Con l'85% delle merci che viaggia su strada il blocco degli autotrasportatori sta provocando danni incalcolabili per i prodotti altamente deperibili come frutta e verdura."Una situazione che - sottolinea Coldiretti - aggrava le già pesanti difficolta' della filiera agroalimentare, costretta a far fronte a pesanti aumenti dei costi di produzione per le materie prime e l'energia e la stessa la capacita' di auto-approvvigionamento alimentare: in un momento di grandi tensioni internazionali con accaparramenti, speculazioni e limiti alla circolazione delle merci, con la guerra in Ucraina che soffia sui prezzi di gas e carburanti che sono destinati ad aumentare".



Caro carburanti, protesta camionisti Ansa
Caro carburanti, protesta camionisti

Blocchi e proteste nel barese

Alcuni blocchi stradali si segnalano in provincia di Bari per le proteste degli autotrasportatori contro il caro bollette, provocando rallentamenti e impossibilità di proseguire sulla statale 16 all'altezza dello svincolo per il quartiere Poggiofranco a Bari in entrambe le direzioni di marcia, cioè verso sud (Brindisi) e verso nord e (Foggia). Code si sono verificate tra gli svincoli di Japigia e Poggiofranco. Altri blocchi anche a Cerignola, nel foggiano, nei pressi dello svincolo autostradale e sulla statale 96 nei pressi di Altamura, nel barese. 

Solidarietà per le motivazioni dei presidi dai sindaci del tarantino

"Gli amministratori dei comuni della Valle d'Itria, in provincia di Taranto, hanno incontrato gli autotrasportatori che stanno protestando contro l'aumento del costo dei carburanti". Lo rende noto il sindaco di Martina Franca (Taranto), Franco Ancona sulla sua pagina Facebook, a seguito dell'iniziativa con il sindaco di Locorotondo (Bari) Antonio Bufano e l'assessore del Comune di Cisternino (Brindisi) Annalisa Canzio. L'incontro è servito a "far sentire la vicinanza delle città e chiedere al Governo interventi per una soluzione strutturale al problema dell'eccessivo aumento del costo dei carburanti", spiega Ancona. "Un problema che gli autotrasportatori vivono in prima persona insieme alle loro famiglie ma che riguarda tutte le famiglie italiane in quanto i costi di trasporto finiscono per scaricarsi sui consumatori finali dei beni e sugli stessi produttori, in particolare di quelli agricoli", prosegue. "L'aumento generale dei prezzi può innescare, in diversi settori merceologici, il rischio di speculazioni che deve essere tempestivamente scongiurato", conclude il sindaco di Martina Franca.

I camionisti del Trentino: "Le proteste non ci rappresentano"

"Chi autonomamente ha deciso di attuare azioni di protesta in alcune parti d'Italia, non rappresenta le associazioni più rilevanti dell'autotrasporto, che non si riconoscono minimamente nelle azioni di violenza che hanno avuto luogo in questi giorni". Lo riferiscono - con una nota - gli Autotrasportatori del Trentino, che si dicono preoccupati per quanto sta accadendo nel resto d'Italia. "Confartigianato, Confindustria e Fai-Conftrasporto proseguono con il confronto con le istituzioni, tenendo aperto il dialogo con le imprese per individuare le iniziative più efficaci e opportune per raggiungere le soluzioni auspicate dalla categoria. Le attuali tensioni internazionali non faranno altro che peggiorare l'attuale situazione", conclude l'associazione.