Attesa per la decisione

Referendum, l'impegno di Amato: "Assicurare il voto popolare"

Il 15 febbraio la Consulta si pronuncia su 8 quesiti: sei sulla giustizia, uno sull'eutanasia e uno sulla depenalizzazione di coltivazione e uso personale della cannabis

Referendum, l'impegno di Amato: "Assicurare il voto popolare"
(Ansa)
Il neo presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato

Martedì 15 febbraio la Corte Costituzionale deciderà sul futuro di otto quesiti referendari, sei sulla giustizia, uno sull'eutanasia e uno sulla depenalizzazione di coltivazione e uso personale della cannabis.

I quindici giudici della Consulta dovranno decretare l'ammissibilità o meno dei referendum e, a quattro giorni dal responso, le parole del presidente Giuliano Amato indicano una direzione ben precisa: "Dobbiamo impegnarci al massimo per consentire, il più possibile, il voto popolare". Una frase che sembra voler rassicurare quanti, tra i promotori, temono una bocciatura. "È banale dirlo - afferma Amato - ma i referendum sono una cosa molto seria e perciò bisogna evitare di cercare ad ogni costo il pelo nell'uovo per buttarli nel cestino".

Il presidente della Corte Costituzionale, nel breve saluto rivolto agli assistenti di studio durante la riunione settimanale in vista delle prossime udienze, di certo ha in mente l'appuntamento del 15 febbraio. Una data cruciale perché dal via libera o meno ai referendum potrebbe scaturire un vero e proprio tsunami legislativo e politico nel Paese.