Operazione antidroga al Porto di Prà

Sequestrati 445 chili di cocaina su un cargo al porto di Genova

La cocaina era nascosta in 14 borsoni stivati dentro un container sbarcato domenica dalla Msc Adelaide, la stessa dove è stato trovato un marinaio con la gola sgozzata. Secondo gli investigatori non ci sarebbero collegamenti tra le due vicende

Sequestrati 445 chili di cocaina su un cargo al porto di Genova
Ansa
Porto di Genova, immagine d'archivio

I finanzieri del Gruppo investigazione criminalità organizzata ,Gico, hanno sequestrato 445 kg di cocaina all'interno di container scaricato dalla nave cargo Msc Adelaide, proveniente dal Brasile e arrivata domenica al porto di Genova Pra'. Lo droga avrebbe fruttato circa 30 milioni di euro. Nell'operazione, coordinata dal pm Federico Manotti, della Dda di Genova, è stato arrestato un lavoratore della Culmv (Compagnia unica lavoratori merci varie) di 50 anni. Sulla stessa nave è stato trovato senza vita un marinaio serbo di circa 50 anni, con un taglio alla gola. Al momento, a quanto si apprende da fonti investigative, le due vicende non sembrano, però, essere collegate.

La Msc Adelaide, prima del suo arrivo a Genova, aveva toccato i porti spagnoli di Las Palmas e Valencia, infine quello italiano di Gioia Tauro. La cocaina era nascosta in 14 borsoni stivati dentro un container contenente caffè. Solo il 14 gennaio scorso, in un altro porto ligure, alla Spezia, i funzionari dell'agenzia delle dogane, i finanzieri e il Ros dei Carabinieri, sempre coordinati dal sostituto procuratore Manotti, avevano portato a termine un'altra complessa indagine transnazionale, bloccando nello scalo mercantile 412 kg di cocaina. In quel caso, la droga era nascosta in un container proveniente dalla Repubblica Dominicana, diretto al porto di Valencia sul quale era stato posto un sigillo falsificato.

Nel porto di Genova, invece, i finanzieri avevano notato domenica notte un uomo che caricava uno dei cassoni per spostarlo in una zona senza telecamere. A quel punto sono intervenuti e hanno arrestato il lavoratore della Culmv. Secondo gli inquirenti, la droga era indirizzata alla criminalità organizzata: i "camalli" (sono chiamati così gli scaricatori delle navi del porto di Genova) verrebbero corrotti per poter scaricare in porto lo stupefacente e riporlo immediatamente dietro i portelloni del container, in modo da poter essere agevolmente prelevata dai trafficanti durante la sosta delle merci nelle aree portuali.