La guerra in Ucraina

Ci sono ancora 1.300 persone nei sotterranei del teatro bombardato di Mariupol

Lo afferma il commissario per i diritti umani dell’Ucraina Lyudmyla Denisova

Ci sono ancora 1.300 persone nei sotterranei del teatro bombardato di Mariupol
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Guerra in Ucraina, il teatro di Mariupol

Sarebbero ancora più di mille i civili intrappolati nei sotterranei del teatro di Mariupol, che ha miracolosamente retto al bombardamento russo. Il commissario per i diritti umani dell’Ucraina Lyudmyla Denisova lo ha affermato in un intervento televisivo. In questa guerra in cui la tattica utilizza anche ogni colpo di propaganda la vicenda del teatro di Mariupol assume una rilevanza particolare.

Guerra in Ucraina, il teatro di Mariupol AP Photo
Guerra in Ucraina, il teatro di Mariupol

Niente è chiaro in questa vicenda. Non si capisce perché i russi lo abbiano bombardato. È una struttura isolata e non sembrava rappresentare una minaccia bellica, ma il comando militare russo ha riferito di aver avuto l’informazione che fosse una delle basi del famigerato battaglione Azov, quindi un obiettivo militare. Dalla vista aerea del teatro prima dei bombardamenti si notano chiaramente le scritte “deti” che significa "bambini". Non è chiaro neanche il numero delle persone coinvolte nel crollo del teatro. È di ieri la notizia che sarebbero 130 le persone uscite vive dalla struttura e, fino alla dichiarazione della Denisova di questa mattina, sembravano circa 600 gli sfollati che avevano trovato rifugio nei sotterranei del teatro. Il presidente Volodymyr Zelensky stesso, nel primo pomeriggio, ha confermato il bilancio reso noto dalle autorità locali. Ha ripetuto che sono 130 le persone salvate e altre 'centinaia' quelle ancora sotto le macerie nel teatro. I soccorritori sono costantemente al lavoro tra le macerie.

Il teatro di Mariupol visto dal satellite prima delle bombe Ap
Il teatro di Mariupol visto dal satellite prima delle bombe

I russi continuano a ripetere di non attaccare strutture civili ma vi è più di un episodio che sembrerebbe mostrare il contrario. Lo ha affermato, questa mattina, il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, in un punto stampa sull'attacco missilistico che questa mattina ha colpito una fabbrica per la riparazione degli aerei. "L'attività era ferma dall'inizio della guerra. Mi chiedete perché allora la Russia l'ha colpita? E allora perché ha colpito il teatro di Mariupol, perché colpisce i civili? Perché è come Hitler", ha proseguito Sadovyi facendo appello affinché l'Occidente fornisca l'Ucraina di "un sistema di abbattimento dei missili come quello israeliano". 

Il teatro di Mariupol prima dell'invasione (Mykola Swarnyk/Wikimedia Commons)
Il teatro di Mariupol prima dell'invasione