Emergenza umanitaria

Decreto in Gazzetta: da oggi i medici e professionisti sanitari ucraini possono lavorare in Italia

Previsti fondi anche per dare assistenza ai richiedenti protezione temporanea.

Decreto in Gazzetta: da oggi i medici e professionisti sanitari ucraini possono lavorare in Italia
(Pixabay)
Con la pubblicazione in Gazzetta i medici e professionisti sanitari ucraini potranno esercitare in Italia

Non solo taglio accise e sostegno alle imprese. Nel decreto “Misure urgenti per l’Ucraina” pubblicato in Gazzetta Ufficiale sono tante le novità introdotte dal Governo per fronteggiare questi mesi di crisi. Tra le decisioni prese, quella che riguarda i medici e professionisti ucraini che, da oggi, potranno esercitare fino al 4 marzo 2023 la professione nel nostro Paese. 
Il testo del decreto recita: “È consentito l'esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario ai professionisti cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 che intendono esercitare nel territorio nazionale, in strutture sanitarie pubbliche o private, una professione sanitaria o socio sanitaria in base a qualifica conseguita all'estero regolata da direttive Ue". Le strutture sanitarie interessate possono procedere al reclutamento temporaneo di tali professionisti, muniti del Passaporto europeo delle qualifiche per i rifugiati, con contratti a tempo determinato o con incarichi libero professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa, in deroga all'articolo 7 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Le strutture sanitarie, si precisa nel decreto, "forniscono alle regioni e alle province autonome, nonché ai relativi Ordini professionali, i nominativi dei professionisti sanitari reclutati ai sensi del presente articolo".

La misura si aggiunge a quella che prevede il potenziamento del Ssn per l’accoglienza umanitaria di 100 mila persone che potranno accedere così alle prestazioni di medicina di base appena giunti sul nostro territorio con particolare attenzione alle province autonome di Trento e Bolzano. A questa si aggancia poi l'indicazione di dovere definire nuove forme di sostentamento per l’assistenza di massimo 60 mila persone titolari di protezione temporanea che abbiano trovato una sistemazione autonoma e per la durata massima di 90 giorni dall’ingresso in Italia con termine entro la fine del 2022.