Il premier in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri

Draghi: "Con le armi all'Ucraina difendiamo i nostri valori, l'Europa sta già facendo moltissimo"

"La pace va cercata a ogni costo, non possiamo imporre una no-fly zone poiché vorrebbe dire entrare in conflitto contro la Russia" dice il premier

Draghi: "Con le armi all'Ucraina difendiamo i nostri valori, l'Europa sta già facendo moltissimo"
LaPresse
Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza nella conferenza stampa di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi

La decisione di inviare armi all'Ucraina dopo l'aggressione della Russia si basa “sulla difesa dei nostri valori, i valori della Repubblica italiana” e su cui “è fondata la Ue”: con queste parole il premier Mario Draghi commenta la scelta del governo, avallata da un voto “quasi unanime” del Parlamento, di mandare aiuti militari a Kiev. E, a proposito della votazione di Montecitorio, Draghi precisa: “Raramente si è visto un sostegno così corale ad una decisione così difficile e scomoda. E vorrei ringraziare per questo anche il partito di opposizione che si è unito a questa maggioranza”.

L’invio degli aiuti militari all’Ucraina

Il presidente del Consiglio, nella conferenza stampa che segue la riunione del governo durante la quale è stato adottato il decreto “Riaperture” con cui si accompagna la fine dello stato d’emergenza (31 marzo), risponde alle domande dei cronisti sulla crisi ucraina, inevitabile questione sul tavolo dell'esecutivo dopo la decisione di aiutare il paese sotto attacco, e il suo presidente “in trincea”, con armamenti antiaerei e di supporto all’esercito e all’aviazione. “L'invio di armi e l'applicazione di sanzioni, dannose anche per noi, sono strumenti necessari che dobbiamo usare per difendere l'Ucraina e la nostra democrazia, la nostra libertà e i nostri valori fondanti". Il premier, poi, ha proseguito: “Gli italiani, come gli altri paesi di questa alleanza, aiutano l'Ucraina a difendere se stessa, la propria società, la propria democrazia. Il governo è convinto che le sanzioni contro la Russia siano appropriate e che possano esser rafforzate se necessario”.

“La pace va cercata a ogni costo”

“I discorsi sui miglioramenti e progressi nei colloqui di pace sono stati smentiti stamattina dalla stessa Russia. Nei contatti sembra aprirsi una speranza che viene poi puntualmente smentita, i fatti ci mostrano dall'inizio dell'invasione in poi una determinazione a continuare la guerra e non a cercare la pace. Non c'è stato un cessate il fuoco, ma la pace va cercata ad ogni costo” commenta il premier sui contatti diplomatici costanti tra Russia e Ucraina (con la mediazione della Turchia), che cercano di progredire verso una cessazione delle ostilità. “La Nato non può imporre una no-fly zone, perché vorrebbe dire entrare in guerra con la Russia, è difficile dire che l'Europa possa fare di più” ha continuato Draghi, citando il presidente ucraino Zelensky: “L'Europa può fare di più? Credo che stiamo facendo moltissimo. Bisogna stare molto attenti”.

“Unanimità (o quasi) nella Nato sull’invio di nostri aerei”

“Per esempio – è sceso nel dettaglio Draghi – Zelensky chiede l'entrata delle forze Nato, quindi dei nostri aerei, nello spazio aereo ucraino. Finora questo non è possibile perché significherebbe entrare in guerra. È un punto su cui all'interno della Nato c'è - credo - unanimità o quasi, a cominciare dagli Stati Uniti. Ci sono paesi che vorrebbero un intervento magari più forte, più deciso. Però la maggior parte dei paesi è su questo fronte” ha spiegato il presidente del Consiglio.

“Problemi di approvvigionamento? Sbagliato lanciare allarmi”

“Non è ancora il caso di lanciare allarmi sulle conseguenze di tipo economico o alimentare per l'Italia a causa del conflitto in Ucraina, quando sarà lo faremo. Di sicuro dovremo prepararci all'evenienza ma da qui a lanciare l'allarme ce ne corre”: è stato molto netto il premier sul capitolo “approvvigionamenti” che toccano la nostra economia, come altre in Europa. Rispondendo ad una domanda sulla necessità che gli italiani modifichino i propri stili di vita, Draghi ha poi aggiunto che il governo prenderà “dei provvedimenti e se le cose dovessero peggiorare dovremmo sicuramente entrare in una logica di razionamento. Ma fino ad allora dovremo fare come per il gas: diversificazione più rapida possibile, interventi sui prezzi, aiuti a famiglie e imprese”. Il presidente del Consiglio ha aggiunto che “la sparizione momentanea di grano ucraino e russo crea sicuramente mancanze serie, bisogna approvvigionarsi immediatamente in altre parti del mondo dove c'è grande abbondanza”.