IL PUNTO ALLE 6

Guerra in Ucraina, che cosa è successo questa notte 13 marzo

Quasi completato l'assedio di Kiev, in tutto il paese suonano le sirene antiaeree. Mariupol è allo stremo e spera che oggi passino gli aiuti. Continua l'azione diplomatica di Israele, ma nessuno ci crede. Infine un tribunale russo sanziona Peppa Pig

Guerra in Ucraina, che cosa è successo questa notte 13 marzo
AP Photo/Vadim Ghirda
Ucraina, fumo dei bombardamenti si vede da un cimitero di Vasylkiv, a sud-ovest di Kiev
  • Le bombe russe cominciano a cadere anche su Leopoli. La città più occidentale dell'Ucraina, la porta per la Polonia, dove affluiscono centinaia di migliaia di profughi e dove sono state trasferite le ambasciate dei paesi occidentali si è risvegliata sotto le salve dei missili di Mosca. Lo scrive il sito ucraino, sempre molto bene informato, Kyiv Independent

 

  • Verso le tre di notte le sirene degli allarmi antiaerei sono risuonate in quasi tutta l'Ucraina. Per milioni di persone è comunque un'altra notte insonne e reggere è sempre più difficile nonostante i proclami ufficiali. Ad esempio Mariupol è sotto assedio da giorni, senza acqua e senza elettricità, e spera che oggi un convoglio di aiuti umanitari riesca a passare il controllo, e la rapina, dei soldati russi. Ieri il convoglio è stato trattenuto per più di cinque ore a un blocco stradale russo. Sempre nel sud, anche Odessa continua a prepararsi per un'offensiva dei soldati russe, che attualmente si stanno concentrando sulla città di Mykolaïv circa 100 km a est.

 

  • Non solo nel sud, anche ad est e nel nord i corpi dei morti disseminano le strade di paesi e città, il bilancio è impossibile da verificare e forse anche inutile da fare. "Circa 1.300 soldati ucraini sono stati uccisi dal 24 febbraio, ha detto ieri il presidente Volodymyr Zelensky, nel primo conteggio ufficiale fornito dalle autorità ucraine dall'inizio dell'invasione.

 

  • Cresce la pressione delle forze russe su Kiev. Il ministero della Difesa di Mosca parla di "incessante spinta sul campo", riferendo che le forze russe sono avanzate di 12 chilometri su "un ampio fronte" durante la giornata di ieri, ma senza specificare esattamente dove. L'Ucraina promette una "feroce difesa" della sua capitale. Il sindaco, Vitali Klitschko, ha detto che la capitale sta rafforzando le difese e accumulando cibo e medicine. "Non ci arrenderemo", ha aggiunto Klitschko in un videomessaggio. Sia i funzionari ucraini che quelli russi sabato hanno descritto il rapido peggioramento della situazione umanitaria definendola "catastrofica".

 

  • Kherson resta una città ucraina e respinge il possibile referendum russo per l'indipendenza. È il contenuto della risoluzione approvata dal consiglio regionale della città, anche se i russi vorrebbero creare una repubblica popolare simile a quelle di Donetsk e Luhansk. Come risposta, questa mattina un nuovo bombardamento ha risvegliato la città. In un video, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha osservato come la Russia punta a creare delle "pseudo-repubbliche" per dividere il paese. "Gli occupanti del territorio della regione di Kherson stanno cercando di ripetere la triste esperienza della formazione delle pseudo-repubbliche. Stanno ricattando le autorità locali, stanno cercando qualcuno da corrompere", ha messo in guardia Zelensky.

 

  • Zelensky ha lamentato che "i partner occidentali (dell'Ucraina) non sono sufficientemente impegnati". Europei e statunitensi si rifiutano di essere coinvolti nel conflitto, ma hanno aumentato le sanzioni economiche e commerciali contro la Russia e forniscono a Kiev un sempre maggiore sostegno militare. Washington ha autorizzato ieri 200 milioni di dollari in nuovi aiuti e armi per l'Ucraina, dopo un primo aiuto di 350 milioni di dollari in attrezzature militari, "munizioni, missili anticarro Javelin e missili antiaerei Stinger". Il nuovo annuncio della Casa Bianca arriva dopo che il vice ministro degli esteri russo Sergei Riabkov aveva detto di aver "avvertito gli Stati Uniti" che questi "convogli" stavano diventando "obiettivi legittimi" per i militari russi.

 

  • La Russia sarebbe pronta a tenere nuovi negoziati con l'Ucraina a Gerusalemme: lo riporta il Jerusalem Post citando una fonte diplomatica di alto livello. La presunta apertura della Russia arriva dopo una telefonata tra il primo ministro israeliano Naftali Bennett e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La Russia non ha rifiutato l'idea di negoziati a Gerusalemme, ha affermato la fonte diplomatica, ma Israele "non è sicura di voler ospitare i colloqui". "Sappiamo dalla nostra esperienza che i negoziati che non hanno possibilità portano a una situazione peggiore sul campo", ha aggiunto la fonte diplomatica citata dal Jerusalem Post. "Dobbiamo vedere se possiamo davvero essere utili, se ci può essere una svolta, faremo qualsiasi cosa". La fonte citata dal quotidiano precisa che Israele non vuole esercitare nessuna pressione su Zelensky: "Questa non è un'iniziativa di Bennett", ha aggiunto la fonte, Zelensky ha chiesto di parlare con Bennett sabato e ha cercato a lungo Israele come mediatore con la Russia.

 

  • Infine anche Peppa Pig entra in guerra. In ritorsione per le sanzioni occidentali, un tribunale russo ha deciso che l'immagine del popolare personaggio dei cartoni animati può essere usata liberamente in Russia senza dover temere sanzioni per la violazione del copyright. Nel motivare la sua decisione, il giudice ha fatto riferimento alle "azioni ostili degli Stati Uniti e di altri paesi stranieri".