La lotta alla pandemia

Ordine dei medici: "Non smantellare il green pass dopo l’emergenza Covid"

Il presidente Anelli: "Non è ancora detto, però, se vada allargata la platea di chi ha bisogno della quarta dose"

Ordine dei medici: "Non smantellare il green pass dopo l’emergenza Covid"
ANSA
Verefica del super green pass

“Chiediamo cautela, non è finita la pandemia”. È il monito lanciato da Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), che commenta così all'Adnkronos l'inversione osservata nell'andamento di Covid-19 in Italia, con l'incidenza e l'indice di contagio Rt che sono tornati  a crescere secondo gli ultimi dati.

"Non si smantelli il Green pass dopo la fine dello stato di emergenza" il 31 marzo, ha detto. "Credo sia un diritto dei cittadini e vorrei che si mantenesse. La stragrande maggioranza degli italiani si sono vaccinati. Non capisco perché non si possa chiedere di poter stare insieme a chi si è vaccinato e non si possa preferire di trovarsi in un posto dove tutti sono vaccinati, sapendo che la possibilità di contagio è ridotta".

Filippo Anelli, Presidente Federazione  nazionale degli Ordini dei medici Ansa
Filippo Anelli, Presidente Federazione  nazionale degli Ordini dei medici

Il presidente della Fnomceo ha poi affermato che è prematuro pensare ad allargare la platea di chi deve fare la seconda dose booster di vaccino (ovvero la quarta dall’inizio): “La quarta dose di vaccino anti-Covid c'è già per gli immunodepressi in Italia. Questo serve oggi. Per andare oltre queste categorie credo non ci siano evidenze sufficienti”

Alcuni altri Paesi stanno portando avanti le iniziative legate alla quarta dose. Come il Regno Unito che, nelle prossime settimane, si prepara a un nuovo richiamo agli ultra 75enni, agli immunodepressi e agli ospiti delle case di riposo, su suggerimento dei consulenti medici dell'esecutivo e come confermato da Sajid Javid, ministro della Sanità del governo di Boris Johnson.

Anelli è di diverso avviso: "Bisogna forse aspettare ancora un po' per stabilire con certezza se servirà una quarta dose a tutti o a più categorie rispetto alle attuali - continua- Io penso che vada valutata l'immunodepressione come discriminante, e che per l'offerta  più generalizzata di un nuovo booster sia necessario ancora aspettare e avere conferme sul fatto che serva realmente".