Prevista la iodioprofilassi

La Conferenza delle Regioni approva il Piano Nazionale per le emergenze nucleari

Nel documento del governo si specifica che nelle aree interessate devo essere applicate misure precauzionali

La Conferenza delle Regioni approva il Piano Nazionale per le emergenze nucleari
Ansa
Il presidente della regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga

Via libera dalla Conferenza delle Regioni al Piano Nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari. "Proprio per consentire una rapida approvazione si sono svolte diverse riunioni di confronto con le amministrazioni centrali e fra le Regioni. Tutto ciò ha portato a un testo condiviso". Lo ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga

"Rispetto alla iodoprofilassi chiediamo al Governo - ha aggiunto Fedriga - di facilitare la distribuzione dello iodio stabile, anche con riferimento alla sua classificazione farmacologica, e di emanare un documento attuativo integrativo che specifichi tempistiche, modalità, attività di comunicazione, soggetti coinvolti, ruoli e responsabilità".

Scenari possibili e misure precauzionali

1) si considera un incidente a un impianto posto entro 200 km dai confini nazionali tale da comportare l’attuazione di misure protettive dirette e indirette della popolazione, e di altre misure, quali la gestione di cittadini italiani che si trovano nel Paese incidentato o che rientrano da esso, e la gestione delle importazioni di derrate alimentari e altri prodotti contaminati.

2) si  considera un incidente ad un impianto in Europa posto oltre 200 km dai confini nazionali tale da comportare l’attuazione di misure protettive indirette della popolazione, e di altre misure quali la gestione di cittadini italiani che si trovano nel Paese incidentato o che rientrano da esso, e la gestione delle importazioni di derrate alimentari e altri prodotti contaminati.

3) si considera un incidente ad un impianto posto in qualsiasi altra parte del mondo tale da comportare l’attuazione di misure di risposta quali la gestione di cittadini italiani che si trovano nel Paese incidentato o che rientrano da esso, e di misure per la gestione delle importazioni di derrate alimentari e altri prodotti contaminati.

Nel documento del governo si specifica che nelle aree interessate sono attuate in via precauzionale le seguenti misure protettive: blocco cautelativo del consumo di alimenti e mangimi prodotti localmente (verdure fresche, frutta, carne, latte); blocco della circolazione stradale; misure a tutela del patrimonio agricolo e zootecnico.


In caso di adozione della misura di riparo al chiuso, le autorità competenti devono “comunicare  tempestivamente alla popolazione il tempo di inizio e la durata della misura; restano in contatto con la popolazione fornendo le informazioni necessarie e i relativi aggiornamenti; istituiscono modalità di contatto informativo per la popolazione (numero verde); forniscono istruzioni specifiche alle scuole; fanno fronte ai bisogni primari della popolazione (cibo, acqua, assistenza sanitaria, energia, ecc.); effettuano il monitoraggio delle dosi per valutarne l’efficacia; • coordinano l’impiego delle strutture operative dislocate sul territorio”.

Iodioprofilassi

Uno degli aspetti è la possibilità di incidente nucleare con l'emissione di Iodio 131. Il rischio di un carcinoma tiroideo da iodio radioattivo è legato all’età al momento dell’esposizione. La classe di età 0-17 anni risulta quella a maggior rischio. Tale rischio si riduce sensibilmente negli adulti e tende ad annullarsi oltre i 40 anni di età. Esiste una maggiore radiosensibilità della tiroide in alcune condizioni fisiologiche (allattamento e gravidanza)». La misura della iodioprofilassi, si legge nel documento,  “è quindi prevista per le classi di età 0-17 anni, 18-40 anni e per le donne in stato di gravidanza e allattamento”.