Ucraina

L'arbitra Kateryna Monzul in fuga da Kharkiv con sorelle e nipoti: "E' tutto distrutto, è terribile"

"I miei nipoti piangevano tutto il tempo. Per lo shock ogni tanto smettevano di parlare" racconta. Lo scorso ottobre è stata la prima donna ad arbitrare la nazionale maschile di calcio inglese in un match di qualificazione per i Mondiali 2022

L'arbitra Kateryna Monzul in fuga da Kharkiv con sorelle e nipoti: "E' tutto distrutto, è terribile"
Ansa/EPA/SERGEY DOLZHENKO
Ucraina, bombardamenti russi a Kharkiv, 1 marzo 2022

Pochi secondi di una violenta esplosione, una serranda, l'ombra di un telefonino su un muro. E poi il filmato si interrompe. A postare su Instagram questi 11 secondi è l'ucraina Kateryna Monzul, arbitra Fifa e Uefa, per mostrare quanto sta accadendo a Kharkhiv dopo l'intensificarsi dei bombardamenti da parte dei russi. La situazione è diventata talmente insostenibile che Monzul ha deciso di fuggire dalla sua città natale con gran parte della famiglia: due sorelle e tre nipoti. "Sapevamo che era pericoloso e che avremmo rischiato, ma abbiamo l'abbiamo fatto lo stesso, perché restare lì è impossibile", spiega, "sono stati distrutti i luoghi simbolo, il centro, tutto".

Il racconto che fa dei primi momenti dell'attacco da parte della Russia è drammatico: "È stato terribile, continuavamo a nasconderci nei rifugi. Ogni momento sentivamo spari e bombe, scappavamo sotto terra e stavamo là seduti ad aspettare che si fermassero, ma non si fermavano. Non si può credere quello che abbiamo vissuto", dice l'arbitra, tra i più famosi del mondo, ancora sotto shock.

 

L'unico sollievo, mentre si riparava sotto terra dai bombardamenti, sono stati i tanti messaggi ricevuti "dalla famiglia arbitrale, che mi ha supportata e aiutata. L'ho davvero apprezzato, mi ha toccato il cuore. Per me in quei momenti terribili è stato davvero importante. Un sacco di persone della Fifa mi hanno scritto per chiedermi come potermi aiutare. E per pochi secondi sono riuscita a tornare alla mia vita normale". Intanto però "i miei nipoti piangevano tutto il tempo. Per la forte paura ogni tanto smettevano di parlare", racconta Monzul.

E mentre cerca di mettersi in salvo, il suo pensiero va spesso ai genitori che sono rimasti a Kharkiv. "Ogni giorno li chiamo, cerco di supportarli, piangono", racconta. "Ora ci muoveremo verso un luogo più sicuro, perché ovunque in Ucraina è pericoloso. Vogliamo solo andare via, ma decideremo la destinazione finale quando saremo più calmi. In questo momento la mia testa deve solo ricominciare a respirare. Ora ci sono solo emozioni, mi serve tempo per pensare", dice Monzul.

Lo scorso ottobre il fischietto ucraino è stata la prima donna ad arbitrare la nazionale maschile di calcio inglese in un match di qualificazione per i Mondiali 2022. Un tempo che ora sembra molto lontano: "Mi piacerebbe continuare ad arbitrare, perché è ciò che amo fare. In questo momento, però, le mie sorelle e i miei nipoti sono la cosa più importante e il mio unico sogno ora è che la guerra si fermi e che la gente di Kharkiv riesca a uscire".