Guerra Russia - Ucraina

Usa, Qin Gang: "Se la Cina avesse saputo della crisi avrebbe cercato di fermarla"

L'ambasciatore cinese negli States chiarisce il ruolo del Paese nei rapporti diplomatici: "Le affermazioni secondo cui la Cina era a conoscenza, ha acconsentito o tacitamente sostenuto questa guerra sono pura disinformazione"

Usa, Qin Gang: "Se la Cina avesse saputo della crisi avrebbe cercato di fermarla"
China Photos/Getty Images
Qin Gang , ambasciatore cinese negli Stati Uniti

“La Cina non era a conoscenza dei piani della Russia di invasione dell’Ucraina”. Lo ha messo nero su bianco l’ambasciatore cinese negli Usa Quin Gang in un articolo da lui stesso firmato e pubblicato sul Washington Post. Nessun dubbio, anzi: "Lasciatemelo dire in modo responsabile: le affermazioni secondo cui la Cina era a conoscenza, ha acconsentito o tacitamente sostenuto questa guerra sono pura disinformazione”. Il diplomatico insomma chiarisce una volta per tutte che se la Cina avesse saputo delle mire espansionistiche di Putin “avrebbe fatto il possibile per fermarlo”.

"Tutte queste affermazioni – ha scritto l’ambasciatore - servono solo a scaricare colpe e gettare il fango sulla Cina. C'erano più di 6.000 cittadini cinesi in Ucraina al momento dell'invasione delle truppe russe.  La Cina è il più grande partner commerciale di Russia e Ucraina ed è il più grande importatore di petrolio e gas naturale al mondo. Il conflitto tra Russia e Ucraina non giova alla Cina. Se la Cina avesse saputo della crisi imminente, avremmo fatto del nostro meglio per prevenirla".

L’articolo firmato dall’ambasciatore Qin mette quindi in discussione la serie di servizi pubblicati dal New York Times all'indomani dell'invasione dell'Ucraina, pezzi in cui il giornale presentava una ricostruzione secondo cui per tre mesi i funzionari dell'amministrazione Biden tennero una mezza dozzina di incontri con alti funzionari cinesi, presentando informazioni sulle truppe di Mosca ammassate intorno all'Ucraina e "supplicando" un intervento di Pechino per evitare piani dalle conseguenze disastrose.   Citando funzionari Usa, il New York Times aveva aggiunto che ogni volta la parte cinese - inclusi ministro degli Esteri e ambasciatore negli Usa - respinse gli appelli, mostrando scetticismo. A dicembre, secondo il quotidiano, gli Usa capirono che Pechino aveva condiviso le informazioni con Mosca citate come un tentativo Usa di seminare discordia e che la Cina non avrebbe fermato i piani russi. 

“Se la Cina avesse saputo della crisi imminente, avremmo fatto del nostro meglio per prevenirla", ha invece rimarcato Quin Gang.