Viaggiare stando fermi, ampliare i confini della mente

Celebrata oggi la Giornata mondiale del libro. Diego De Silva: "La lettura mi ha spinto a scrivere"

"Nella mia vita la lettura ha avuto due stadi, il primo adolescenziale-giovanile in cui ho scoperto i libri -spiega lo scrittore. Da adulto ho capito che dietro una pagina finita, c'è un lavoro di scarto che porta al prodotto finale"

Celebrata oggi la Giornata mondiale del libro. Diego De Silva: "La lettura mi ha spinto a scrivere"
Pixabay
È con l’obiettivo di incoraggiare a scoprire il piacere della lettura e valorizzare il contributo che gli autori danno al progresso sociale e culturale dell'umanità che oggi si celebra la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore

‘Più libri, più liberi’ recita lo slogan della Fiera della piccola e media Editoria. Chi legge si estranea dalla realtà, viaggia stando fermo, amplia i confini della sua mente.

È proprio con l’obiettivo di incoraggiare a scoprire il piacere della lettura e valorizzare il contributo che gli autori danno al progresso sociale e culturale dell'umanità che oggi si celebra la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore.

Le origini

Una ricorrenza istituita dall’Unesco (L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) nel 1996 che scelse la data del 23 aprile perché coincide con il giorno in cui sono morti nel 1616 tre importanti scrittori: lo spagnolo Miguel de Cervantes, l'inglese William Shakespeare e il peruviano Inca Garcilaso de la VegaUn compleanno speciale, condiviso e festeggiato in tutto il mondo, con proprie manifestazioni in ogni Paese. 

In Italia, tra le tante iniziative per omaggiare il libro e la lettura, da segnalare in particolare  Il Maggio dei Libri”, la campagna nazionale di promozione della lettura che prende il via proprio oggi a Ivrea, proclamata Capitale italiana del Libro 2022. 

Tra gli ospiti Marino Sinibaldipresidente del Cepell, il Centro per il libro e la lettura. “Nelle enormi difficoltà degli ultimi anni, - ha detto Sinibaldi- il mondo del libro si è dimostrato capace, grazie all'ingegno e alla generosità dei soggetti più diversi, di tenere unite comunità e persone, di salvaguardare legami e attività, di dare un senso nuovo a quel tempo di sospensione e solitudine".

Nelle enormi difficoltà degli ultimi anni,  il mondo del libro si è dimostrato capace di tenere unite comunità e persone, di salvaguardare legami e attività, di dare un senso nuovo a quel tempo di sospensione e solitudine"

Marino Sinibaldi, presidente Cepell

Quanto si legge in Italia e quanti libri si vendono

Potenzialità culturali e celebrazioni a parte, quanti libri si vendono e quanti se ne leggono in Italia? Secondo i dati dell'AIE, l'associazione italiana degli editori, nel 2021 sono stati venduti 115,6 milioni di libri (18 milioni in più del 2020) e l'Italia si è confermata la sesta editoria nel mondo dopo Usa, Cina, Germania, Regno Unito e Francia e la quarta in Europa. Non male soprattutto pensando a quanto, nel lungo periodo di pandemia le librerie fisiche, soprattutto quelle di prossimità, hanno stentato a restare aperte.

Sul fronte della lettura invece, nel 2020, ci dice l’Istat, nonostante un leggero aumento rispetto all’ultimo anno pre-pandemia, ha letto solo il 41,4 per cento della popolazione. Più della metà non ha letto nemmeno un libro in un anno e circa la metà di chi legge non è andato oltre i tre libri all’anno

Negli ultimi tempi però si registra un miglioramento tra i lettori più giovani. Da un’indagine condotta dalla piattaforma online GoStudent, proprio in occasione della Giornata mondiale del libro, la pandemia ha influito positivamente sulle abitudini di lettura degli adolescenti. Il 51% di loro dichiara di aver letto di più durante il lockdown e di aver continuato anche dopo. Naturalmente parliamo di lettura nel tempo libero, quindi di libri letti per motivi diversi dalle esigenze scolastiche o professionali.

Lo scrittore Diego De Silva Raiplay
Lo scrittore Diego De Silva

Ma quanto conta la lettura nella formazione e nella crescita, in particolare di chi ha fatto della scrittura la propria professione?

Abbiamo girato la domanda a Diego De Silva, uno degli scrittori italiani più apprezzati, dalla cui penna è nato l’avvocato Vincenzo Malinconico, lo scanzonato protagonista di numerosi libri dello scrittore salernitano, tra cui l'ultimo, da poco in libreria: 'Sono felice, dove ho sbagliato?', pubblicato da Einaudi. Un caso editoriale che ha ispirato anche una serie tv che sarà trasmessa su Rai 1.

“Nella mia vita la lettura ha avuto due stadi, il primo adolescenziale-giovanile in cui ho scoperto i libri, ho cominciato a sentirne l’attrazione, a leggerli, ma senza andare oltre, senza capire appieno la complessità della scrittura” -ci spiega De Silva.

“Poi è arrivata la lettura adulta quando è cominciato ad arrivarmi tutto della scrittura, quello che era scritto nel libro che leggevo e anche quello che non c’era perché l’autore aveva preferito così. Con una personalità più evoluta ho cominciato a comprendere che, dietro la pagina finita, c’è dietro tanto materiale in più e che quello scarto artistico è servito all’autore per raggiungere il risultato finale. Questo secondo stadio di lettura più intensa è arrivata intorno ai miei 30 anni e mi ha convinto a intraprendere la strada della scrittura”.

Anche sui libri che più lo hanno influenzato De Silva fa una divisione tra prima e seconda fase. “Nel periodo della mia adolescenza mi hanno stregato soprattutto Madame Bovary, Cime Tempestose e il giovane Holden-racconta. Nella seconda fase, più famelica, mi sono lasciato guidare dall’istinto, senza farmi influenzare troppo dalle tendenze o dai consigli altrui e ho scoperto autori che mi hanno sorpreso e che, solo inseguito, ho scoperto essere degli innovatori”. Tra i libri del cuore del romanziere pertenopeo spiccano in particolare ‘Vergogna’ dello scrittore premio Nobel J. M. Coetzee eTrilogia della città di K’ della scrittrice ungherese Ágota Kristóf, due libri che continua a rileggere.

Cosa è invece che attrae i lettori verso i suoi libri e verso l’avvocato Malinconico? Cosa di questo avvocato, protagonista di  ben sei romanzi, ha conquistato il pubblico?

“Della personalità di Malinconico – sottolinea De Silva- credo piaccia soprattutto il fatto che è un uomo comune, non nasconde i suoi difetti, le sue debolezze, ma le guarda e guarda a se stesso con umorismo. Questo è il punto di forza del personaggio secondo me che riscuote il gradimento dei lettori. In questo ultimo libro, poi, Malinconico è un po’ invecchiato con me, diventa persino nonno con un finale a sorpresa: si ritrova un bimbo nero tra le braccia e si sente felice come mai prima… e poi ovviamente si chiede: dove ho sbagliato?"