Il ministro degli Esteri a "Porta a Porta"

Di Maio: "Non chiudiamo i canali diplomatici, grazie alle sanzioni togliamo linfa vitale a Putin"

In missione a Bruxelles con i capi della diplomazia dei membri Nato (ma anche per incontrare i suoi omologhi turco e francese e Borrell), il titolare della Farnesina ribadisce l'impegno Ue a "calmierare gli effetti della guerra su famiglie e imprese"

Di Maio: "Non chiudiamo i canali diplomatici, grazie alle sanzioni togliamo linfa vitale a Putin"
(Tg1/Porta a Porta)
Luigi Di Maio a Porta a Porta

Il ministro Luigi Di Maio, a Bruxelles per l’incontro con i titolari degli Affari Esteri dei membri Nato, si collega con Porta a Porta e conferma la sua fittissima agenda di incontri con il ministro turco, suo omologo, Mevlut Cavusoglu, con Jean-Yves Le Drian, titolare della diplomazia francese, e con l'Alto Rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, “oltre ai meeting del Consiglio atlantico, del G7 e del Quint”, precisa Di Maio. “Il focus principale sarà sulla crisi ucraina, una guerra che continua a macinare orrori su orrori, morti su morti”, ha specificato il titolare della Farnesina.

Collegandosi con lo studio di Bruno Vespa, su Rai1, Di Mario spiega poi la ragione dell’espulsione dei trenta diplomatici russi, decisa ieri dal governo italiano: “L'Italia ha espulso per ragioni di sicurezza nazionale 30 funzionari russi con passaporto diplomatico o di servizio. Non c'è bisogno di dire altro per chiedere a tutte le forze politiche di non speculare. Abbiamo agito in coordinamento con i nostri partner. Ora ci aspettiamo una reazione, ma questo non vuol dire che chiudiamo i canali diplomatici con la Russia, perché l'obiettivo è arrivare alla pace” illustra il ministro degli Esteri.

Ed è proprio sugli orrori della guerra, dopo le scioccanti immagini di Bucha, che Di Maio torna a ribadire la sua ferma condanna della violenza e dell’atteggiamento “da crimine di guerra” del governo di Mosca messo in atto in Ucraina: “Il governo russo ha mandato anche i suoi soldati al massacro. Si parla di decine di soldati russi morti, dispersi, feriti” dice il ministro degli Esteri italiano. E aggiunge, ancora sulla strage di civili nel sobborgo a nord-ovest di Kiev: “I fatti e le immagini di Bucha non sono effetti speciali, non sono fake news, è gente morta davvero in strada, uccisa dai russi. Dopo i fatti di Bucha”, prosegue il titolare della Farnesina, “dopo quello che abbiamo visto in quelle immagini orribili e anche dopo quello che abbiamo accertato, violenze a danno delle donne, stupri, bambini usati come scudi umani, la nostra alleanza delle democrazie deve reagire contro Putin per togliere linfa vitale al suo esercito e per farlo dobbiamo applicare delle sanzioni”.

Ed è proprio il capitolo “sanzioni” un altro dei temi affrontato da Di Maio nella sua intervista a Porta a Porta: al nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina “deve corrispondere necessariamente un intervento dell'Ue per calmierare gli effetti di questa guerra sulle famiglie e le imprese europee. Significa – spiega ancora il ministro degli Esteri italiano – che dobbiamo stabilire il prima possibile un tetto massimo al prezzo del gas, perché è fuori controllo in Europa, e serve un fondo di compensazione per famiglie e imprese come è stato il Recovery fund in passato. Su entrambi i punti stiamo lavorando con il corpo diplomatico qui a Bruxelles in queste ore” ha infine aggiunto Di Maio.

Le politiche energetiche dell’Italia, e le missioni dell'esecutivo Draghi (nella persona del ministro degli Esteri) per gettare le basi di una nuova collaborazione energetica con altri Stati, che liberino il nostro Paese dalla dipendenza dal gas russo, è un altro degli argomenti toccati dal titolare della Farnesina nel suo intervento su Raiuno: “Nell'ultimo mese sono stato insieme all'amministratore delegato dell'Eni in vari paesi del mondo e abbiamo costruito nuove partnership energetiche per compensare il ricatto sul gas della Russia. Non possiamo pensare di pagare il gas in rubli, c'è sempre un'alternativa, noi abbiamo tanti amici e partner nel mondo”, ha detto Di Maio, chiarendo poi che “Putin non può illudersi di dividerci”.

Capitolo a parte, gli italiani rimasti in Ucraina e le sorti della nostra rappresentanza diplomatica: “Il nostro ambasciatore Zazo è stato uno degli ultimi al mondo a lasciare Kiev, ora stiamo lavorando per riportarvi la nostra ambasciata, lo faremo in coordinamento con tutti i nostri partner quando avremo constatato che ci sono le condizioni di sicurezza. Sarebbe non solo un segnale” ha spiegato ancora Di Maio, “ma una decisione importante per supportare le istituzioni ucraine e aiutare i meno di 150 italiani che sono oggi in Ucraina e vogliono restare lì”, ha concluso il ministro degli Esteri. La nostra sede di rappresentanza diplomatica si trova attualmente a Leopoli.