Al Niguarda di Milano

Intervento al cuore in gravidanza: le prove generali su un "gemello digitale" in 3D

Il cuore della paziente riprodotto dal computer e ricostruito con la stampante tridimensionale. L'intervento "in prova" è stato poi eseguito e perfettamente riuscito

Intervento al cuore in gravidanza: le prove generali su un "gemello digitale" in 3D
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L'immagine tridimensionale (3D) mostra una visualizzazione computerizzata di un cuore umano

"E' stato uno dei casi più delicati seguiti nel centro di Niguarda dedicato alle cardiopatie in gravidanza degli ultimi anni", raccontano i medici. E' la vicenda di Tamara, 34 anni, che voleva avere un bambino ed è riuscita a coronare il suo sogno nonostante un delicato intervento chirurgico al cuore eseguito durante la gestazione.

Le prove generali dell'intervento all'ospedale milanese sono state fatte su un “gemello digitale” del cuore di Tamara, un organo stampato in 3D. Un “cuore gemello” ricreato al computer che riproduce in ogni particolare quello reale, ricostruito con la stampante tridimensionale. Tamara era nata con una condizione chiamata trasposizione delle grandi arterie, per cui l'aorta e l'arteria polmonare sono invertite, in un'anatomia anomala.

Da qui l'idea di produrre una replica esatta del cuore di Tamara, stampato in 3D, da utilizzare per allenarsi all'intervento più volte in modo da conoscere in anticipo tutti i singoli passaggi della procedura e con la possibilità di selezionare già la strumentazione più adatta da portare in sala. 

Con gli specialisti Cardio Niguarda hanno lavorato i fisici sanitari dell'ospedale e gli ingegneri del “3D4Med Printing Clinical Lab” dell'Irccs San Matteo di Pavia, che hanno realizzato il modello tridimensionale sulla base delle immagini anatomiche acquisite dagli esperti di risonanza magnetica cardiaca del Niguarda. 

L'intervento è stato eseguito alla 16ma settimana di gravidanza. Spiega Jacopo Oreglia, responsabile Emodinamica e Cardiologia interventistica: "Le prove fatte ci hanno consentito di velocizzare la procedura e sono bastati poco più di 30 minuti di irraggiamento per il sistema di navigazione a raggi X, utilizzato peraltro al minimo della potenza, in modo da limitare i rischi per la bambina", nata alla 31ma settimana con parto cesareo. Dopo qualche settimana, mamma e piccola hanno fatto ritorno a casa.