Regina Coeli

Papa: rinunciamo ai piani umani, convertiamoci alla pace

Dopo la preghiera del Regina Coeli, il Papa ha ricordato l'incontro di oggi pomeriggio con cinquantamila ragazzi arrivati in pellegrinaggio a Roma accompagnati da vescovi e educatori

Papa: rinunciamo ai piani umani, convertiamoci alla pace
(GettyImages)
Papa Francesco

Uscire dalle tombe delle nostre paure. Questo l'invito arrivato oggi da papa Francesco, che ha parlato introducendo la preghiera Regina Coeli da piazza San Pietro. "Il Signore sa che i timori sono i nostri nemici quotidiani. Sa pure che le nostre paure nascono dalla grande paura, la paura della morte: paura di svanire, di perdere le persone care, di star male, di non farcela più... Ma a Pasqua Gesù ha vinto la morte”. Nessun altro, dunque, può dirci in modo più convincente: “Non temere, non avere paura”.

Il Signore ci invita così a uscire dalle tombe delle nostre paure. Perché le nostre paure sono come una tomba, ci seppelliscono dentro", ha detto il Pontefice agli oltre 25 mila fedeli presenti in Piazza San Pietro per la recita del Regina Coeli. 

"Il Signore sa che il timore sta sempre accovacciato alla porta del nostro cuore e che abbiamo bisogno di sentirci ripetere: non temere, non avere paura, al mattino di Pasqua come al mattino di ogni giorno. Fratello, sorella che credi in Cristo, non temere! ‘Io - ti dice Gesù - ho provato per te la morte, ho preso su di me il tuo male. Ora sono risorto per dirti: Sono qui, con te, per sempre. Non temere, non abbiate paura!’, ha continuato Francesco.

"Ma come fare, possiamo dire, a combattere la paura? Ci aiuta la seconda cosa che Gesù dice alle donne: «Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno»", ha proseguito il Papa. "Andate - ha detto ancora - ad annunciare. La paura ci chiude sempre in noi stessi; Gesù, invece, ci fa uscire e ci manda agli altri. Ecco il rimedio”. Ma noi possiamo sentirci inadeguati, ha sottolineato il Papa, “Quelle donne non erano certo le più adatte e preparate per annunciare il Risorto, ma al Signore non importa. A Lui importa che si esca e si annunci. Uscire e annunciare. Perché la gioia pasquale non è da tenere per sé. La gioia di Cristo si rafforza donandola, si moltiplica condividendola. Se ci apriamo e portiamo il Vangelo, il nostro cuore si dilata e supera la paura. Questo è il segreto: annunciare per vincere la paura".

Papa Francesco però ricorda che "Il testo di oggi racconta che l'annuncio può incontrare un ostacolo: la falsità", riferendosi ai soldati che su pagamento sparsero la voce, dopo la Resurrezione, che il corpo di Cristo era stato rubato. "Le falsità - nelle parole e nella vita - inquinano l'annuncio, corrompono dentro, riportano al sepolcro. Il Risorto invece, ci vuole far uscire dai sepolcri delle falsità e delle doppiezze". E' l'ammonimento del Papa, invitando i cattolici a rimuovere le falsità che covano dentro.

"Cari fratelli e sorelle, giustamente noi ci scandalizziamo quando, attraverso l'informazione, scopriamo menzogne e bugie nella vita delle persone e nella società. Ma diamo un nome anche alle falsità che abbiamo dentro! - ha ammonito ancora-. E mettiamo queste nostre opacità davanti alla luce di Gesù risorto. Egli vuole portare alla luce le cose nascoste, per farci testimoni trasparenti e luminosi della gioia del Vangelo, della verità che ci fa liberi".  Il Pontefice ha incoraggiato i fedeli: "Il Signore sa che i timori sono i nostri nemici quotidiani