I carabinieri indagano

Infermiere spiate in doccia. Shock a Empoli, la sindaca dà voce alla città: "La pena sia esemplare"

Il caso lascia di stucco, cose così sembravano appartenere a un'epoca passata. Ma c'è chi ha ancora oggi bisogno di bassi stratagemmi per soddisfare il proprio voyerismo

Infermiere spiate in doccia. Shock a Empoli, la sindaca dà voce alla città: "La pena sia esemplare"
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L'ospedale San Giuseppe di Empoli

C'è sconcerto a Empoli. Il caso delle cento infermiere spiate attraverso una microcamera piazzata in una doccia degli spogliatoi dell'ospedale San Giuseppe lascia di stucco. Cose così sembravano appartenere a un'epoca passata, stupisce pensare che qualcuno abbia ancora oggi bisogno di questi bassi stratagemmi per dare soddisfazione al proprio voyerismo. 

I carabinieri indagano e hanno già ascoltato alcune persone. Intanto, dà voce alla città la sindaca Brenda Barnini che- dopo aver scritto alla direttrice dell'ospedale, Silvia Guarducci, e alla responsabile dell'area infermieristica e ostetricia, Loriana Meini, esprimendo la propria solidarietà alle dipendenti dell'Asl Toscana Centro che sono state spiate- ha postato su Facebook quanto segue: "Questo gesto è da considerarsi a tutti gli effetti come violenza. Oltre a essere sconvolta come donna che qualcuno possa aver agito in questo modo, sono anche indignata come sindaca che questo avvenga nella nostra città. I carabinieri devono assolutamente individuare i responsabili e poi la giustizia dovrà fare questa volta il suo dovere con una pena che sia esemplare. Non ci sono attenuanti e noi donne non tolleriamo più di essere sempre considerate oggetto di possesso".

A scoprire la presenza della microcamera, è stata qualche giorno fa un'infermiera che, mentre faceva la doccia, si è accorta di un piccolo oggetto nero incastonato dentro la struttura della cabina, una specie di cerchietto sotto il miscelatore dell'acqua di cui pareva insolita la presenza e misteriosa la funzione. Sfilandolo, ha poi visto come si trattasse di una microcamera collegata a un cavo di rete presente nel muro. Da lì sono partite le indagini, ormai sono incorso da una settimana, che hanno portato i carabinieri a trovare e sequestrare un monitor, trovato all'altro capo della telecamera nascosta.

Al momento, è stato possibile scoprire che lo strumento elettronico per riprendere le immagini era stato connesso con uno schermo collocato in una stanza attigua, una sala usata dal personale di alcune aziende che hanno in affidamento appalti per servizi ospedalieri. Sia il locale con le docce sia quello in cui si trovava il monitor connesso alla telecamera si trovano al primo piano dell'ospedale, è luogo che si può raggiungere bene. Secondo altre informazioni pare che le immagini non venissero registrate ma anche su questo aspetto sono in corso indagini più approfondite.