Una delle probabili cause l'insolita temperatura primaverile

Crolla una parte del ghiacciaio del Grand Combin tra Svizzera e Italia: due morti e 9 feriti

Le vittime sono una quarantenne francese e un sessantacinquenne spagnolo. Altri nove scalatori sono stati ricoverati all'ospedale di Sion, due di loro sono in gravi condizioni

Crolla una parte del ghiacciaio del Grand Combin tra Svizzera e Italia: due morti e 9 feriti
ansa/polizia cantonale del vallese
Crollo seracchi Grand Combin, due morti e 9 feriti

Due morti e nove feriti, alcuni in gravi condizioni: è il bilancio del crollo di alcuni seracchi avvenuto sul versante svizzero del Grand Combin, massiccio tra la Valle d'Aosta e il cantone Vallese. Lo ha comunicato la polizia cantonale. Il crollo ha coinvolto 17 alpinisti impegnati nella salita verso la cima. Le vittime sono una quarantenne francese e un sessantacinquenne spagnolo. Altri nove scalatori sono stati ricoverati all'ospedale di Sion, due di loro sono in gravi condizioni. 

La caduta dei seracchi, come riportano media svizzeri, è avvenuta a quota 3400 metri, nel settore del "Plateau du Déjeuner" durante la salita del Grand-Combin da parte della "Voie du Gardien". La Procura della Repubblica di Sion ha aperto un fascicolo. Il portavoce della polizia cantonale precisa che sono stati ingaggiati sette elicotteri, delle compagnie Air-Glaciers, Air Zermatt e Rega, oltre ai mezzi impiegati dagli OCV e dalla polizia cantonale. Hanno evacuato altri alpinisti che si trovavano nella zona. Sul posto sono giunti in totale una quarantina di soccorritori.

Sarebbe state evacuate 15 persone.

Il crollo dei seracchi può essere legato anche, secondo il direttore del Soccorso alpino Val d'Aosta, alle temperature insolite per la stagione primaverile, con lo zero termico molto in alto. Il Sav si era messo a disposizione con i propri elicotteri e i propri tecnici ma dalla Svizzera non è stato richiesto supporto.

La dichiarazione dell'esperto

"Premesso che non conosco nel dettaglio la vicenda, la caduta di un seracco, un blocco di ghiaccio instabile, è  piuttosto imprevedibile. Senza dubbio i cambiamenti climatici e il  riscaldamento globale fanno sì che i seracchi siano sempre più  instabili. E proprio perché i pericoli sono diventati più frequenti,  molte vie alpinistiche vengono scartate". Lo afferma all'Adnkronos  Jacopo Gabrielli, glaciologo dell'Istituto di Scienze polari del Cnr,  riguardo al crollo di seracchi sul Grand Combin, in Svizzera, dove due persone sono morte e altre nove sono rimaste ferite.        

"Nel 2019 andai sul Grand Combin insieme agli svizzeri per prelevare  una carota di ghiaccio - sottolinea il glaciologo - Ricordo che già  allora le guide alpine svizzere mi dicevano che la via tradizionale  era ormai in disuso per pericoli oggettivi". Con i cambiamenti  climatici "cambia l'ambiente montano", prosegue Gabrielli  sottolineando che "tanto più in questo periodo, la regola d'oro è  consultare i bollettini locali e le locali guide alpine sulle  condizioni dei ghiacciai".        

Basti pensare, conclude, che "sulle Alpi occidentali e centrali le condizioni attuali si avvicinano a quelle di metà giugno-primi di  luglio per la poca neve e il caldo di queste due settimane. Le condizioni sono quelle di un ghiacciaio estivo e non primaverile come  dovrebbe essere".