I dati della Fiaso

Covid, torna a calare la curva dei ricoveri: quasi il sei per cento in meno

La Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere: "Superato lo scoglio del dopo Pasqua, ma è necessario spingere ancora sull'ultimo miglio della campagna vaccinale"

Covid, torna a calare la curva dei ricoveri: quasi il sei per cento in meno
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Torna a scendere la curva dei ricoveri dopo l’innalzamento della curva dei contagi dovuti all’immediato dopo Pasqua.
Secondo quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, nella settimana tra il 26 aprile e il 3 maggio il numero delle ospedalizzazioni si è ridotto del 5,7%.

A diminuire nell'ultimo monitoraggio sono stati sia i ricoveri nei reparti ordinari per l'assistenza Covid (-5,7%), sia il numero dei pazienti nelle rianimazioni (-7,5%). 

Persiste una quota consistente, pari al 20%, di pazienti no vax nelle rianimazioni: hanno in media 75 anni e nel 100% dei casi sono affetti da altre patologie. Si tratta di un dato che desta preoccupazione soprattutto perché, sottolineano dalla Fiaso, dall'analisi dei casi presenti nelle terapie intensive, emerge come a non godere della protezione vaccinale siano per lo più soggetti anziani e con comorbidità: proprio coloro che, invece, sono più a rischio di conseguenze gravi del Covid.

Cala anche il numero dei pazienti pediatrici Covid. Nella rilevazione del 3 maggio nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete sentinella Fiaso si osserva una riduzione del 7,7%. I neonati tra 0 e 6 mesi rappresentano il 15% dei ricoverati: nel 33% dei casi sono figli di genitori non vaccinati. I bambini fino a 4 anni sono ancora la maggioranza dei ricoverati ovvero il 50% dei pazienti.

"Dopo la piccola scossa di assestamento di una settimana fa, dovuta molto probabilmente a un allentamento delle attenzioni durante le festività pasquali, negli ospedali siamo tornati a una fase di sostanziale stabilità con una tendenza al miglioramento - ha commentato Giovanni Migliore, presidente di Fiaso - dal primo maggio sono cadute molte restrizioni, ma occorre continuare ad avere molta prudenza soprattutto se si vive accanto a soggetti fragili. 

Ormai, infatti, il 100% dei pazienti delle terapie intensive presenta comorbidità rilevanti, questo detta indicazioni molto precise: la necessità di un'adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, inclusa la somministrazione della quarta dose e soprattutto il recupero dei non vaccinati con fragilità. In particolare - ha continuato Migliore - osservare come i no vax attualmente presenti in terapia intensiva siano anziani e malati è un segnale preoccupante che spinge le aziende sanitarie e ospedaliere a continuare nell'ultimo miglio della campagna vaccinale per quei soggetti che sono ancora sprovvisti della copertura".