22 Maggio

Giornata mondiale della biodiversità: agricoltori garanti del patrimonio

Proclamata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite

 Giornata mondiale della biodiversità: agricoltori garanti del patrimonio
Ansa
Nel Lazio nuova specie floreale unica al mondo

"L'Italia vanta un patrimonio unico e irripetibile di biodiversità. E gli agricoltori, con il loro lavoro quotidiano, sono i principali garanti di questa immensa ricchezza". Lo sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, proclamata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si celebra il 22 maggio.

In Italia oggi sono protetti oltre 3 milioni di ettari, pari a circa il 10,5% della superficie nazionale e tale sistema si integra alla Rete Natura 2000, istituita ai sensi delle Direttive Uccelli 2009/147/CE e Habitat 92/43/CEE, che interessa una superficie totale di circa 6 milioni di ettari, il 19,3% del territorio nazionale. Gli agricoltori contribuiscono alla conservazione della biodiversità, una ricchezza di straordinario valore culturale, prima ancora che economico.

È stato firmato, nella cornice di Palazzo Rospigliosi, a Roma, il Protocollo d'Intesa tra il Ministero dell'Istruzione e l'Arma dei Carabinieri per l'educazione ambientale e la promozione delle attività di tutela e cura del territorio. Il Protocollo prevede il comune impegno per la diffusione dell'educazione ambientale nelle scuole.  

Nel corso dell'evento è stata presentata, inoltre, la "Carta per l'educazione alla biodiversità", voluta dalla Presidenza della Repubblica e sostenuta dai Ministeri dell'Istruzione e della Transizione Ecologica. Una Carta per accompagnare le nuove generazioni a comprendere la complessità dei fenomeni della natura e ad agire per il percorso di transizione ecologica e culturale. In occasione della Giornata della Biodiversità, e in vista della Giornata mondiale per l'Ambiente del 5 giugno, il Ministero dell'Istruzione ha inviato, insieme alla Carta, una nota alle scuole.

Rospo smeraldino sul campo di lattuga - San Michele a Cortellazzo (VE) Ufficio stampa
Rospo smeraldino sul campo di lattuga - San Michele a Cortellazzo (VE)

Per salvare la biodiversità, necessaria anche al benessere delle società umane, occorre agire partendo dai campi coltivati. Ce lo ricorda l’Unione Europea che indica come sia “urgente destinare almeno il 10% delle superfici agricole ad elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità” constatando inoltre che “i terreni più ricchi di biodiversità sono spesso quelli più produttivi”. Nella giornata mondiale della biodiversità il tema della natura nei campi coltivati è centrale almeno quanto quello della salvaguardia delle foreste e delle aree naturali.

Destinato da NaturaSì il 19% della superficie delle 300 aziende agricole del suo ‘ecosistema’ ad aree per la conservazione della biodiversità. In queste aziende, il solo sistema delle siepi, se messe in fila, darebbe luogo a una fascia verde lunga 670 chilometri e nella stragrande maggioranza dei campi (83%) si trovano habitat diversi, dalle aree umide ai boschi, dalle rogge ai prati naturali. Grazie a questa differenziazione di ambienti naturali, oltre un quarto delle aziende agricole (26%) dell’ecosistema NaturaSì ospita specie animali rare o in forte declino, protette a livello comunitario.