Il voto al senato americano

Gucci prende posizione sul divieto di aborto negli Usa: aiuterà le donne del suo staff per le spese

Con l'ultimo annuncio la maison si unisce a un crescente numero di marchi, come Levi's, che hanno preso posizione sui rischi a cui stanno andando incontro i diritti delle donne

Gucci prende posizione sul divieto di aborto negli Usa: aiuterà le donne del suo staff per le spese
AP
Corte Suprema Usa, congresso sull'aborto

Il Senato americano  si troverà a votare per cercare di preservare la sentenza  Roe v. Wade (1973) che con una motivazione basata sul solo principio della privacy della donna fece dell’interruzione di gravidanza un diritto tutelato dallo Stato federale. Una legge che rischia seriamente di essere ribaltata da una Corte Suprema a maggioranza conservatrice. Intanto il senatore democratico degli Stati Uniti Joe Manchin ha detto che mercoledì voterà contro la legislazione sui diritti all'aborto così come riferito da un giornalista della CNN in un tweet. 

Molte le prese di posizione contro la possibilità dell'annullamento della legge del 1973 . La casa di moda  Gucci prende posizione sulla questione con una nota che dice che la maison del gruppo Kering " è fermamente convinta che l'accesso alla salute riproduttiva è un diritto umano fondamentale" e per questo "rimborserà le spese di viaggio a tutte le dipendenti negli Stati Uniti che avessero bisogno di accedere a servizi sanitari non disponibili nello stato di residenza".   

Attraverso la fondazione “Chime for Change”, Gucci continuerà poi a sostenere organizzazioni partner che "facilitano l'accesso alla salute riproduttiva e proteggono i diritti umani, specialmente per le persone più vulnerabili", si legge nel comunicato della casa di moda. Gucci ha lanciato la fondazione con l'aiuto di Salma Hayek e Beyoncé nel 2013 allo scopo di "ispirare la partecipazione in una comunità collettiva e unire i popoli  attraverso i confini e le generazioni nella battaglia per la parità di genere". In meno di un decennio la fondazione ha raccolto oltre 19 milioni di dollari per progetti a sostegno di donne, ragazze e bambine in 89 Paesi del mondo.   

Se, come viene ipotizzato dopo la pubblicazione della bozza a firma del giudice Samuel Alito, la prossima estate la Corte dovesse fare marcia indietro su "Roe contro Wade", la decisione se proibire o restringere l'aborto tornerebbe ai singoli stati. Secondo un'analisi  del “GuttmacherInstitute”, in almeno 26 dei 50 stati Usa l'aborto potrebbe diventare illegale. 

Con l'ultimo annuncio Gucci si unisce a un crescente numero di marchi, come Levi's, che hanno preso posizione sui rischi a cui stanno andando incontro i diritti riproduttivi delle donne. 

 La casa di moda Gucci nel maggio 2019, presentando a Roma la sua collezione, aveva mandato in passerella numerosi capi con messaggi allusivi all'aborto e ai diritti delle donne: tra questi un abito da sera con un utero ricamato in posizione strategica e una giacca con il logo "MyBody, My Choice" sulla schiena.

 

 

Corte Suprema Usa, voto sull'aborto. Le senatrici Susan Collin del Maine e Dianne Feinstein della California AP Photo
Corte Suprema Usa, voto sull'aborto. Le senatrici Susan Collin del Maine e Dianne Feinstein della California

La Corte Suprema e la “Roe vs Wade”

La Corte Suprema degli Stati Uniti pare intenzionata a votare per annullare la storica sentenza del 1973 Roe vs Wade, che garantisce il diritto all’aborto negli Usa – poi integrata dalla “Planned Parenthood vs Casey”, una successiva decisione del 1992 che in gran parte confermava la tutela costituzionale. Lo ha rivelato  il sito web americano Politico, che ha ricevuto una copia della bozza del documento – recante il “parere della Corte” – redatto lo scorso febbraio da Samuel Alito, giudice repubblicano nominato da un presidente del Gran Old Party, George W. Bush, nel 2005. Il testo è un ripudio “totale e fermo” della decisione presa 49 anni fa. “Riteniamo che Roe e Casey debba essere annullata“, si legge nel documento. “È tempo di dare ascolto alla Costituzione – prosegue – e restituire la questione dell’aborto ai rappresentanti eletti del popolo“. Clarence Thomas, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett – gli altri giudici repubblicani – hanno votato con Alito.

I tre giudici democratici Stephen Breyer, Sonia Sotomayor e Elena Kagan stanno lavorando a una contro-bozza, così riferiscono alcune fonti.  Importante sarà capire come si schiererà il presidente, considerato un moderato, dell’organo giurisdizionale più importante, John Roberts, nominato sempre da Bush nel 2006. Il contenuto della bozza è provvisorio e potrebbe subire dei cambiamenti prima della sentenza ufficiale dei nove giudici, impegnati oramai da mesi nell’esame della Legge dello Stato del Mississippi,  del 2018, che fissava il limite entro cui poter ricorrere all’aborto a 15 settimane dal concepimento. Tutto è partito dalla causa costituzionale intentata dalla Jackson Women’s Health Organization contro la norma dello stato repubblicano che vieta l’interruzione di gravidanza dopo la quindicesima settimana. La sentenza Planned Parenthood v. Casey stabilisce, invece, che l’aborto è praticabile fino a circa sette mesi di gravidanza.

“Questa opinione della Corte Suprema è orribile e senza precedenti e conferma le nostre peggiori paure… Continueremo a combattere per proteggere il diritto ad accedere ad un aborto sicuro e legale”, ha dichiarato la presidente di Planned Parenthood, Alexis McGill. 

 “Se la Corte suprema ribalterà la sentenza Roe v. Wade, spetterà ai nostri dirigenti eletti a tutti i livelli di governo proteggere il diritto della donna a scegliere e spetterà agli elettori eleggere dirigenti pro scelta in novembre” alle elezioni di midterm” dichiara il presidente Usa, Joe Biden che, da cattolico,  invita a eleggere parlamentari pro scelta che codifichino la sentenza, impegnandosi a promulgarla in legge. Dopo aver avvertito che “non sappiamo se la bozza sia autentica o se rifletta la decisione finale della corte”, il presidente ricorda in una nota della Casa Bianca che la sua amministrazione “ha argomentato fortemente davanti alla Corte Suprema in difesa della Roe v. Wade“