Strage di civili

Zelensky: 60 i morti nel raid russo sulla scuola-rifugio nel Lugansk

Colpita una scuola piena di rifugiati nel villaggio di Bilohorivka. "Inorridito" il segretario Onu, Guterres

Zelensky: 60 i morti nel raid russo sulla scuola-rifugio nel Lugansk
UKRINFORM
Nel sotterraneo si nascondevano 90 persone, almeno una trentina sono state tratte in salvo

"Ieri, nel villaggio di Bilogorivka, nella regione di Lugansk, una bomba russa ha ucciso 60 civili". Lo ha detto il presidente ucraino, Zelensky, durante un intervento in videoconferenza al vertice del G7. Nella scuola, che dava rifugio a circa 90 persone, in 30 si erano salvate ma 60 erano rimaste sotto le macerie, e sin dall'inizio si era temuta una strage. 

A far pensare al peggio era stato il capo dell'amministrazione militare regionale, Sergii Gaidai, su Telegram ripreso da Ukrinform: "Tutte le 60 persone rimaste sotto le macerie degli edifici sono molto probabilmente morte", scriveva Gaidai. Ieri i servizi di emergenza ucraini avevano parlato di almeno due vittime. 

Nel sotterraneo si nascondevano 90 persone, nella serata almeno una trentina sono state tratte in salvo.

Guterres "inorridito" dall'attacco alla scuola 

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è "inorridito" dall'attacco e ha chiesto che i civili siano risparmiati. Lo ha affermato il suo portavoce, Stephane Dujarric, dopo la denuncia del presidente Zelensky al G7. Guterres, ha detto il portavoce, "riafferma che i civili e le infrastrutture civili devono essere sempre risparmiati in tempo di guerra". L'attacco, ha aggiunto, "ci ricorda ancora una volta che in questa guerra, come in tanti conflitti, sono i civili a pagare il prezzo più alto".