Provincia di Napoli

Bagnanti perquisiti prima di entrare in spiaggia: "Vietato portare da bere e da mangiare"

È accaduto a Bacoli. Il sindaco: “Una pratica intollerabile. Chi gestisce gli stabilimenti non è il padrone. Seguiranno lettere di diffida”

Bagnanti perquisiti prima di entrare in spiaggia: "Vietato portare da bere e da mangiare"
Foto di Linda72 da Pixabay
Ombrelloni aperti in uno stabilimento balneare

Borsoni carichi di giochi per bambini, solari e asciugamani da spiaggia perquisiti per evitare che celassero acqua e panini. Per placare la fame e la sete i bagnanti si sarebbero dovuti rivolgere esclusivamente ai bar dell’esercizio. 

È quanto accaduto all’ingresso di alcuni stabilimenti balneari di Bacoli, in provincia di Napoli, dove intere famiglie sono state sottoposte alla sgradevole pratica di controllo da parte dei gestori perché “altamente proibito introdurre cibi e bevande”.

Ma, come ha ricordato il sindaco Josi Gerardo Della Ragione, la spiaggia non appartiene al gestore dello stabilimento, ma è solo “il concessionario di un bene demaniale”.

Il mare di Bacoli, comune a circa trenta km da Napoli e situato nel golfo di Pozzuoli, è tra i più ricercati durante la stagione turistica. 

Per questo il primo cittadino non ha nascosto la propria ira per quanto accaduto e, in un post pubblicato sul proprio profilo facebook e che è stato ricondiviso migliaia di volte, ha puntato il dito verso chi “tratta i lavoratori come schiavi. Chi li umilia, chi li sottopaga. Poi esiste chi incassa, senza pagare i tributi locali. E chi è giunto al punto da sentirsi proprietario. Tanto da arrogarsi il diritto di vietare l’ingresso in spiaggia di una bottiglia d’acqua. Con tanto di perquisizioni all’ingresso. È paradossale. Questa categoria di prenditori di beni pubblici non è gradita a Bacoli. Dovete togliere il disturbo. Siete la rovina della nostra terra. E non ci interessano i vostri piaceri. Non ci interessano i vostri voti”.

Della Ragione ha fatto sapere che seguiranno azioni legali verso i gestori degli stabilimenti che intendono proseguire con i controlli: “Stiamo inviando lettere di diffida, affinché la si smetta con queste pratiche intollerabili. I beni demaniali sono beni di tutti. Gestirli, deve rappresentare un grande onore. È finita l’epoca dei prenditori, nel nostro paese. È finita un’epoca nefasta. Basta. Voltiamo pagina. Un passo alla volta”.