Le dimissioni

Elio Vito si dimette da Forza Italia e lascia la Camera: "Persa la natura liberale e democratica"

Il parlamentare scrive una lettera pubblica al presidente Fico motivando il suo gesto: divergenze di vedute con il partito di Arcore dal Ddl Zan alla guerra in Ucraina. Punta dell'iceberg il recente accordo con Casapound a Lucca

Elio Vito si dimette da Forza Italia e lascia la Camera: "Persa la natura liberale e democratica"
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Elio Vito

Lo aveva annunciato già ieri anche sui canali social. Oggi la decisione di rimettere il mandato da deputato della Repubblica. Elio Vito non ci sta e lascia Forza Italia rassegnando le dimissioni anche da Parlamentare. La punta dell'iceberg l'apparentamento di Forza Italia a Casapound sul ballottaggio a Lucca. Ma alla base del gesto ci sono ragioni da ricercare nel corso di questi ultimi mesi di politica da militante azzurro e cioè le posizioni del partito di Arcore dal voto sul Ddl Zan alla guerra in Ucraina.

Su Twitter ieri la missiva all'ex-Cavaliere: "Ho comunicato al presidente Berlusconi che se Forza Italia a Lucca conferma l'apparentamento con Casapound, lascerò il partito". Poi oggi la foto della tessera di partito tagliata in due e la lettera pubblica al presidente della Camera Roberto Fico che fa il giro dei corridoi a Palazzo e sul web.

E' lui stesso a pubblicarne alcuni pezzi sui social, dentro tutta l'amarezza e la delusione di chi ha visto i valori democratici e della politica compromessi da scelte - a suo avviso - miopi e sbagliate.

 

 

Il deputato alla Camera dal 1992, scrive al Presidente Roberto Fico rivolgendosi a tutti soprattutto ai giovani "a seguito della mia decisione di lasciare Forza Italia, il partito nelle cui liste sono stato eletto, rassegno le mie dimissioni dal mandato parlamentare. Mi auguro che questa decisione possa contribuire ad aiutare le giovani ed i giovani del nostro paese a ritrovare il senso della fiducia nelle istituzioni, nel parlamento e più in generale nella politica". 

E descrive in poche righe gli ultimi mesi da forzista "Forza Italia in questi ultimi mesi ha messo in atto e promosso la pratica deteriore del trasformismo, alimentando cambi di partito e di gruppo non motivati da ragioni ideali, valoriali, politiche ma da meri interessi personali, elettorali, di voti, di preferenze. Forza Italia ha perso la sua natura di movimento politico leaderistico, liberale e democratico. La sua classe dirigente si è chiusa in una gestione accentrata ed esclusiva del potere e le voci critiche sono state messe al bando, silenziate ed escluse dagli strumenti di comunicazione. Già in occasione del voto di Forza Italia al Senato che determinò il non passaggio all'esame degli articoli del Ddl Zan, e del vergognoso applauso che lo accompagnò, lasciai i miei incarichi di partito. Successivamente ho sperato, ho cercato, ho creduto che fosse ancora possibile una fase di confronto e discussione, un cambiamento all'interno del partito.

Forza Italia ha perso la sua natura di movimento politico leaderistico, liberale e democratico

Rassegno le mie dimissioni dal mandato parlamentare. Mi auguro che questa decisione possa contribuire ad aiutare le giovani ed i giovani del nostro paese a ritrovare il senso della fiducia nelle istituzioni, nel parlamento e più in generale nella politica

Elio Vito, parlamentare dimissionario

E ancora scrive Vito puntando il dito sugli errori del partito in cui fu eletto "Sono accadute, invece, due altre cose molto gravi - aggiunge Vito - che mi rendono impossibile continuare a militare in Forza Italia. La prima riguarda le affermazioni di Berlusconi sull'aggressione russa dell'Ucraina che se da una parte sono state formalmente di condanna, dall'altra sono state elogiative di Putin, critiche verso le leadership occidentali e di comprensione verso presunte ragioni della Russia. Da ultimo, l'apparentamento a Lucca per il ballottaggio con formazioni estremistiche di destra. L'antifascismo è un valore costitutivo la Repubblica rispetto al quale non vi può essere alcuna deroga, soprattutto in questo momento storico, quando sono tornati gravi episodi di violenza squadrista".

La lettera dell'ex forzista si chiude con una riflessione sui valori della politica: "Signor presidente, per far riavere fiducia nella politica, serve una buona politica, onesta, trasparente, leale incentrata su un confronto non ideologico, non animato da odio, da pregiudizi ma dal rispetto, dalla volontà di risolvere i problemi, di realizzare i diritti civili e sociali. Serve una politica che si divide su proposte di soluzione ai problemi ma si riconosce in valori comuni, di libertà, democrazia, laicità, di appartenenza alle istituzioni internazionali dell'Onu, della Nato, dell'Unione Europea. Che si riconosca nella costituzione antifascista. Signor presidente Fico, ho questa lettera di dimissioni per rendere pubbliche le mie ragioni. Non ho la potenza di giornali e televisioni, potenza che non dubito continuerà ad essere usata. Ma resta e resterà la libertà, l'orgoglio, la dignità di avere servito il mio paese e di avere difeso le mie idee".