IL PUNTO ALLE 6

Guerra in Ucraina, che cosa è successo questa notte 13 giugno

Amnesty denuncia: "La Russia ha usato bombe a grappolo a Kharkiv: crimini di guerra". Combattimenti incessanti a Severodonetsk, 500 civili tra cui quaranta bambini nell'impianto Azot, Kiev: "Prenderanno la città in 48 ore"

Guerra in Ucraina, che cosa è successo questa notte 13 giugno
Ansa
Ucraina, demolizioni dopo i bombardamenti a Mariupol

Combattimenti incessanti a Severodonetsk, dove in giornata era rimasto ucciso un ex militare britannico: l'Ucraina teme un massiccio attacco "per prendere la città entro 48 ore", così il governatore ucraino della regione di Lugansk, Serguii Gaida. La notte inizia con un attacco delle truppe di Putin alla centrale termoelettrica Vuhledar, a Donetsk. L'impianto è controllato dalle forze armate ucraine mentre le forze russe occupano la città di Svitlodarsk, a circa cinque chilometri dallo stabilimento. E l'Ucraina continua a chiedere - come da qualche giorno a questa parte - nuove armi: il presidente Zelensky, nel suo video messaggio serale dice: "L'Ucraina ha bisogno di moderni sistemi di difesa missilistica, la fornitura di tali sistemi era possibile quest'anno, l'anno scorso ed anche prima", e lamenta che ancora non li ha ottenuti. Secondo the Bild, quotidiano tedesco, la Germania avrebbe i mezzi corazzati Marder pronti, ma manca l'ok di Berlino all'invio in Ucraina: “L'azienda sta riparando circa 100 veicoli Marder e che alcuni di questi sono già utilizzabili, tuttavia - sottolinea l'amministratore delegato della Rheinmetall, che produce i mezzi, Armin Papperger - spetta a Berlino decidere dove spedirli”. Sulla questione era intervenuto il giorno prima anche l'ambasciatore ucraino in Germania, Andriy Melnyk, che su Twitter tuona: "Perché rifiutate all'esercito ucraino questi Marder, mentre l'Ucraina sta sanguinando nel Donbass davanti ai vostri occhi?"
Amnesty International denuncia: "La Russia ha usato bombe a grappolo a Kharkiv", secondo l'Ong inoltre, le truppe russe avrebbero usato anche "mine a frammentazione vietate da trattati": è crimine di guerra.

Zelensky ribadisce che "l'obiettivo tattico fondamentale degli occupanti non è cambiato. Stanno premendo a Severodonetsk, dove sono in corso combattimenti molto feroci - letteralmente per ogni metro. E premono anche in direzione di Lysychansk, Bakhmut, Slovyansk". Ed a Severodonetsk secondo il governatore della regione si sarebbero ancora 500 civili nell'impianto Azot: "Nello stabilimento restano circa cinquecento civili, di cui quaranta bambini", così su Telegram il governatore del Luhansk, Serhiy Haidai, spiegando le difficoltà legate all'evacuazione delle persone dalla città del Donbas duramente attaccata dalle forze russe, che ieri hanno distrutto un altro dei tre ponti che collegano la città al resto della regione.