Napoli

M5s, il tribunale respinge il ricorso degli attivisti su statuto e leadership

"Andiamo avanti,con forza e determinazione per il rilancio del nuovo corso" ha scritto il leader pentastellato in un tweet

M5s, il tribunale respinge il ricorso degli attivisti su statuto e leadership
ansa/riccardo antimiani
Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, commenta i risultati delle elezioni amministrative

Il tribunale civile di Napoli ha rigettato il ricorso cautelare presentato da un gruppi di attivisti M5s per sospendere lo statuto e la nomina dei vertici del Movimento. Lo statuto, in base alla nuova pronuncia, è in vigore e il leader confermato a questo punto anche in sede giurisdizionale è dunque l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ad annunciarlo su Twitter è stato lo stesso Conte: "Il Tribunale di Napoli - ha scritto - ha respinto il ricorso in sede cautelare contro lo Statuto e le democratiche scelte dei nostri iscritti sul futuro del Movimento 5 stelle. Andiamo avanti, con forza e determinazione per il rilancio del nuovo corso".

La decisione è stata presa dalla Settima sezione del Tribunale Civile di Napoli, presidente Ferrara, davanti al quale il 7 giugno è stato presentato il ricorso di otto attivisti napoletani. 

L'8 marzo scorso lo stesso Tribunale aveva rigettato il ricorso presentato dai vertici stellati per la revoca dell'ordinanza di sospensione dello statuto e della nomina di Giuseppe Conte. L'ex presidente del Consiglio, tuttavia, aveva fatto ripetere la votazione ed era stato rieletto il 28 marzo scorso con il 94,19% dei voti.

Ad essere contestato il voto di marzo scorso, così come era stato fatto in precedenza per quello di agosto 2021. Le delibere di marzo che hanno disposta la modifica dello statuto del Movimento rendendo possibile la presidenza di Conte erano viziate, secondo gli otto attivisti ricorrenti, sia sotto il punto profilo procedurale sia sotto il profilo sostanziale, dalla violazione dei principi di parità degli associati, con la candidatura di Giuseppe Conte e la eleggibilità esclusiva di pochi negli organi di garanzia. 

Diciotto le violazioni di carattere sostanziale contestate nel ricorso, tutte rigettate. Rigettato dal tribunale anche la contestazione del principio di parità per quanto riguarda le candidature e, quindi, le nomine nei nuovi organismi statutari.

L'8 marzo scorso lo stesso Tribunale aveva rigettato il ricorso presentato dai vertici stellati per la revoca dell'ordinanza di sospensione dello statuto e della nomina di Giuseppe Conte. L'ex presidente del Consiglio, tuttavia, aveva fatto ripetere la votazione ed era stato rieletto il 28 marzo scorso con il 94,19% dei voti.