Il bavaglio di Mosca

In Russia la censura militare ha oscurato 5mila siti dall’inizio della guerra in Ucraina

Intanto un tribunale cittadino di Mosca ha sospeso l’attività del sindacato dei giornalisti a causa della stesura di un protocollo sullo "screditamento" dell'esercito

In Russia la censura militare ha oscurato 5mila siti dall’inizio della guerra in Ucraina
immagine fornita da Seva
Il logo dell'Osservatorio per la libertà dei mass media russo Roskomsvoboda

Secondo l’Osservatorio russo per la libertà dei media “Roskomsvoboda”, su richiesta della Procura generale russa, per motivi di censura militare, dall’inizio della guerra in Ucraina sono stati oscurati 5.300 siti.


Tuttavia, ultimamente la decisione di bloccare i siti contenenti qualsiasi materiale relativo all'Ucraina spetta ai tribunali regionali.


Dopo lo scoppio delle ostilità in Ucraina, sono stati oscuratii siti web di DOXA, BBC, Voice of America, DW, Ukrainian RBC, Bellingcat, Caucasian Knot, TJ, Twitter, The Village, l'edizione di San Pietroburgo di Paper, Meduza, "Mediazona", "Radio Liberty", "Echo of the Caucasus".
Inoltre, il tribunale distrettuale Tverskoy di Mosca ha bandito la società americana Meta Platforms Inc. in Russia per "attività estremista". Il divieto ha colpito i social network Facebook e Instagram.
Nel frattempo l'ufficio del procuratore di Mosca ha chiesto al tribunale della città di Mosca di liquidare l'organizzazione pubblica interregionale "Sindacato dei giornalisti e dei lavoratori dei media".

Il tribunale ha sospeso l'attività del sindacato dei giornalisti
In precedenza, il tribunale cittadino di Mosca ha sospeso l’attività del sindacato a causa della stesura di un protocollo sullo "screditamento" dell'esercito (parte 1 dell'articolo 20.3.3 del Codice dei reati amministrativi russo). Il motivo della sospensione era "la pubblicazione sul sito web dell'organizzazione di un articolo contenente informazioni inattendibili sul corso di un'operazione militare speciale per proteggere le repubbliche di Donetsk e Lugansk, volta a screditare l'uso delle forze armate russe". Secondo il quotidiano Vedomosti, è proprio con il pretesto del caso amministrativo che la procura vuole liquidare l'organizzazione.


Sempre a maggio, la procura di Mosca ha iniziato a controllare le attività del sindacato dei giornalisti e dei lavoratori dei media. Dal 16 maggio al 16 giugno, il dipartimento ha verificato nell'organizzazione “l’osservanza delle normative legislative in materia di associazioni pubbliche, sindacati e informazione”.
La procura ha chiesto al sindacato di fornire rendiconti finanziari e documenti statutari, nonché dati "su eventi in corso, testi di discorsi dei partecipanti agli eventi e informazioni sui discorsi dei rappresentanti sindacali sui media". Il "sindacato dei giornalisti e dei lavoratori dei media" è stato costituito dopo l'attacco del 9 marzo 2016 al confine tra Cecenia e Inguscezia su un autobus che trasportava giornalisti e attivisti per i diritti umani. L'associazione è stata registrata presso il Ministero della Giustizia della Federazione Russa alla fine del 2017.