L'accordo in Svizzera

Oltre 40 paesi hanno firmato a Lugano impegno per la ricostruzione ucraina

I firmatari hanno accolto con favore l'impegno a fornire supporto politico, finanziario e tecnico e hanno discusso i principi per la ripresa, che, secondo Kiev, potrebbe costare fino a 750 miliardi di dollari.

Oltre 40 paesi hanno firmato a Lugano impegno per la ricostruzione ucraina
Michael Buholzer/Keystone via AP
Conferenza di Lugano per la ricostruzione postbellica dell'Ucraina

Al termine della conferenza di due giorni a Lugano (Ukraine Recovery Conference 2022), i leader di oltre 40 paesi hanno firmato una dichiarazione che delinea i principi per la ricostruzione dell'Ucraina, concordando sulla necessità di ampie riforme per aumentare la trasparenza e combattere la corruzione. 

I firmatari, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Giappone, hanno condannato l'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina e hanno invitato Mosca a ritirare immediatamente le sue truppe. A causa dell'invasione 5 milioni di profughi hanno lasciato il paese devastato da mesi di bombardamenti aerei e da migliaia di missili. Molte le vittime tra soldati e civili, ancora da quantificarne il numero preciso.

Il presidente svizzero Ignatius Cassis, che ha co-presieduto la conferenza con l'Ucraina, ha salutato la dichiarazione come "il primo passo chiave sulla lunga strada verso la ripresa dell'Ucraina. Ci stiamo preparando per il dopoguerra, anche se la guerra è ancora in corso. Questo - ha aggiunto - dovrebbe dare alle persone in Ucraina la speranza e la fiducia di non essere sole". I firmatari hanno accolto con favore l'impegno a fornire supporto politico, finanziario e tecnico e hanno discusso i principi per la ripresa che, secondo Kiev, potrebbe costare fino a 750 miliardi di dollari. Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha affermato che la dichiarazione è "inequivocabilmente l'inizio del nostro lungo processo. Dobbiamo rendere tutto ciò che è stato distrutto migliore di quello che era". Alla conferenza hanno partecipato anche la presidente della Commissione europea Von der Leyen e il presidente Zelensky in videocollegamento.