Sentenza

Prime sei condanne per l'assalto alla Cgil a Roma durante la manifestazione no green pass

I manifestanti si riunirono a Piazza del Popolo. Il sit in era stato autorizzato ma non il corteo nel centro della capitale. Dopo i discorsi dal palco l’inizio delle tensioni. Furono ore di assedio nel centro della città

Prime sei condanne per l'assalto alla Cgil a Roma durante la manifestazione no green pass
ANsa
Assalto alla sede CGIL di Roma

Prime sei condanne per l'assalto alla Cgil avvenuto nell'ottobre dello scorso a Roma a margine di una manifestazione contro il Green Pass. Il gup, al termine di un processo svolto con rito abbreviato, ha inflitto condanne tra i 6 anni e 4 anni e mezzo. In particolare, sei anni sono stati inflitti Fabio Corradetti figlio della compagna del leader di Forza Nuova Giuliano Castellino e Massimiliano Urisno, leader palermitano di Fn.  Accolto l'impianto accusatorio del pm Gianfederica Dito che contesta i reati di devastazione e resistenza a pubblico ufficiale aggravata. 

Il tribunale del Riesame di Roma ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Carlo Taormina ed ha concesso la liberazione per i nove arrestati giudicati responsabili dell’assalto avvenuto lo scorso 9 ottobre 2021 alla sede nazionale della Cgil a Roma. Tra i nove vi sono tre nomi ben noti alle cronache politiche: Roberto Fiore, leader nazionale del partito di estrema destra Forza Nuova, Giuliano Castellino, leader romano dello stesso movimento, e l’ex Nar (Nuclei armati rivoluzionari) Luigi Aronica. Per i due di Forza Nuova resta comunque l’obbligo di presentarsi presso il posto di polizia per firmare e dunque saranno sottoposti a controllo quotidiano.

Fiore era stato già scarcerato lo scorso aprile, con la concessione degli arresti domiciliari a causa del suo stato di salute. Fiore aveva già chiesto di lasciare il carcere napoletano di Poggioreale lo scorso dicembre adducendo come motivazione il dilagare della pandemia da Covid-19 nel carcere, ma la sua richiesta era stata respinta. I nove sono a processo e dovranno rispondere a vario titolo di istigazione a delinquere, resistenza a pubblico ufficiale e devastazione aggravata.

Gli scontri di Roma

I manifestanti si riunirono a Piazza del Popolo. Il sit in era stato autorizzato ma non il corteo nel centro della capitale. Dopo i discorsi dal palco l’inizio delle tensioni. Lanci di oggetti e manganellate già nella stessa Piazza del Popolo. Camionette aggredite. Forze dell’ordine che indietreggiarono all’avanzare dei manifestanti. Furono ore di assedio nel centro della città.

A immortalare le tensioni e le devastazioni tante immagini, video ripresi dagli stessi agitatori della manifestazione. Molti dei contenuti avevano cominciato a girare sui gruppi No Vax e No Green Pass tramite i quali la manifestazione era stata organizzata. A Roma arrivarono a migliaia da tutta Italia. Piazza del Popolo era quasi piena. Centinaia di striscioni e cori contro la dittatura sanitaria e la negazione della libertà imposta dalle restrizioni anti-contagio. Le tensioni arrivarono fino a Palazzo Chigi, presidiato dalle forze dell’ordine. Le immagini più cruente furono riprese però proprio dalla sede del sindacato nel centro di Roma.