La UE chiede l'immediato rilascio dell'oppositore di Putin

A due anni dall'avvelenamento di Aleksei Navalny nessuna inchiesta è stata aperta

Quasi tutti i partecipanti del gruppo di esecutori materiali sono stati individuati e identificati e sono tutti funzionari dell'Fsb

A due anni dall'avvelenamento di Aleksei Navalny nessuna inchiesta è stata aperta
ap photo
Alexei Navalny

Nessun caso penale è mai stato aperto in  Russia sull'avvelenamento di Aleksei Navalny avvenuto esattamente due  anni fa, denuncia lo stesso Navalny dal carcere in cui è detenuto per  scontare una lunga pena. "Malgrado quello che sostiene Putin, non c'è  stata una inchiesta ufficiale", ha scritto il dissidente in una serie  di tweet. "Non ho ancora capito se la posizione dei funzionari russi è che “Navalny non è stato avvelenato con il Novichok, è entrato in coma da solo” o che “Navalny è stato avvelenato con il Novichok, ma non da noi,  bensì dai servizi segreti occidentali come provocazione", ha aggiunto, ricordando che tutti, da Putin in giù, hanno "aderito rigorosamente a  entrambe le versioni allo stesso tempo". Eppure, sottolinea Navalny,  quasi tutti i partecipanti del gruppo di esecutori materiali sono  stati individuati e identificati e sono tutti funzionari dell'Fsb  (grazie a una inchiesta di Bellingcat, diventato un documentario).

"E' stato dimostrato che sono responsabili di diversi tentativi di avvelenamento (Dmitry Bukov, Vladimir Kara-Murza) e di diversi omicidi riusciti (Nikita Isayev, Timur Kuashev, Ruslan  Magomedragimov). Ed è probabilmente solo la punta dell'iceberg. Ma  nessuno di loro è stato chiamato a rispondere alla giustizia, eccetto  che Konstantin Kudryavtsev, il chimico che mi ha riferito i dettagli  del tentativo di omicidio al telefono (nel dicembre del 2020 Navalny  aveva telefonato a Kudryavtsev fingendosi un suo superiore, conversazione filmata nel documentario uscito nel 2022) . E'  scomparso e sembra che si sia ucciso".       

"L'intera situazione ha rivelato la vera natura sia di Putin che del  suo sistema, la criminalità ma anche la disfunzionalità, il fallimento del regime che ha avuto un effetto profondo sull'intero sistema politico in Russia. Questo sistema si è tolto la maschera e, per la  fine del gennaio 2021, è diventato completamente repressivo e  autoritario senza più limiti. Questo è quello che accade quando sporchi di Novichok le mutante di qualcuno senza successo", ha quindi  concluso (il Novichok era stato applicato sulla biancheria di Navalny  nella sua camera di albergo di Tomsk).

 

E la UE è tornata a chiedere "il rilascio  immediato" di Alexey Navalny dalla prigione in cui è detenuto in  Russia. In una nota, l'Alto rappresentante per la politica estera  europea, Josep Borrell afferma: "L'Ue continua a condannare con la  massima fermezza il tentativo di assassinare Navalny mediante  avvelenamento con un agente chimico militare nervino del gruppo  'Novichok'. Invitiamo la Russia a rispettare gli impegni assunti in base alle Convenzioni sulle armi chimiche per indagare in piena  trasparenza e senza ulteriori ritardi e a cooperare pienamente con l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac)". Poi, dopo aver ricordato che per quell'avvelenamento Bruxelles ha  sanzionato sei funzionari e un'entità russi, Borrell "deplora la messa fuori legge dell'organizzazione di Navalny e dei suoi uffici regionali come cosiddetti 'gruppi estremisti', nonché le continue persecuzioni e incarcerazioni di Navalny e dei membri del suo team". E "deplora le recenti misure disciplinari ingiustificate adottate dalle autorità  carcerarie nei confronti di Navalny, riteniamo che le autorità russe  siano responsabili della sua sicurezza e della salute" nella colonia  penale nella quale è detenuto. "Ci rammarichiamo nell'assistere che la guerra ingiustificata, non  provocata e illegale della Russia contro l'Ucraina non ha fatto altro  che amplificare la repressione interna e la sistematica repressione  dei critici più forti del Cremlino e della società civile - conclude - L'Ue ribadisce l'invito alla Russia ad adempiere agli obblighi  previsti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, compreso il rispetto della misura provvisoria della Corte europea dei diritti  dell'uomo che richiede l'immediato rilascio di Navalny"

"Due anni fa oggi Alexey Navalny è stato avvelenato. E' sopravvissuto per un soffio al tentativo di omicidio ed è tornato in Russia per continuare a lavorare per i principi di democrazia e libertà. Nonostante la prigionia, la sua coraggiosa battaglia continua". Così, in un videomessaggio su Twitter, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha commentato il secondo anniversario dall'avvelenamento del dissidente russo Alexey Navalny. Scholz ha spiegato di aver conosciuto Navalny quando è stato curato a Berlino. "un uomo coraggioso" che si batte per principi che "mostrano una buona prospettiva per molti cittadini russi. Vale a dire, che si vive meglio in una democrazia e in uno stato di diritto", ha commentato il cancelliere tedesco.