I cambiamenti nella Carta Costituzionale

Presidenzialismo: cos'è e come differisce dalla Repubblica parlamentare. Le proposte in Parlamento

La Repubblica presidenziale è una forma di governo in cui il potere esecutivo si concentra nella figura del presidente che è sia il capo dello Stato sia il capo del governo

Presidenzialismo: cos'è e come differisce dalla Repubblica parlamentare. Le proposte in Parlamento
ANSA
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

L’Italia è una Repubblica parlamentare che prevede dunque la centralità del Parlamento. Questa forma di governo è probabilmente la più diffusa nel mondo occidentale: sono repubbliche parlamentari, ad esempio, la Germania, la Grecia, la Finlandia, l'Irlanda e molte altre nazioni.

Ma da anni, nel nostro Paese, si dibatte se cambiare questo assetto per giungere ad un presidenzialismo o semi presidenzialismo alla francese (una proposta in tal senso è stata presentata da Fratelli d'Italia alla Camera a maggio scorso).

In Parlamento sono diverse le proposte di legge depositate nel corso della legislatura da tutti gli schieramenti in campo, dal Partito democratico, alla Lega al Movimento 5 stelle. Dall'elezione diretta del Capo dello Stato al divieto del secondo mandato, all'introduzione del Cancellierato, all'abrogazione dei senatori a vita fino al vincolo di mandato. I più prolifici sono stati i senatori, che negli ultimi due anni hanno prodotto una lunga serie di testi di riforma costituzionale. 

Tra gli ultimi presentati quello a firma Pd (Zanda, Parrini e Bressa) per introdurre nella Carta il divieto del secondo mandato per il presidente della Repubblica. Il ddl mira a modificare gli articoli 85 e 88 della Costituzione in materia di non rieleggibilità  del Presidente della Repubblica e di esercizio del potere di scioglimento delle Camere negli ultimi sei mesi del suo mandato. Verrebbe così eliminato il semestre bianco, il periodo di sei mesi antecedenti la scadenza del settennato in cui il capo dello Stato non può sciogliere le Camere.

La Lega, nel 2019, a prima firma Roberto Calderoli, presenta il ddl costituzionale sull'elezione a suffragio universale e diretto del Presidente della Repubblica e l’abolizione dell'istituto dei senatori a vita. Il testo, inoltre, prevede la riduzione da 50 a 40 anni del limite di età per l'elezione a Presidente della Repubblica; il mandato resta di 7 anni ma si aggiunge la possibilità di un secondo incarico; e ancora, si prevede una sequenza temporale in forza della quale le elezioni delle nuove Camere seguano di poco l'elezione presidenziale.     

Sempre al Senato c'è il testo di FdI, presentato a settembre del 2019, che modifica gli articoli 83, 84, 85 e 86 della Costituzione in materia di elezione del Presidente della Repubblica, che viene eletto "a suffragio universale e diretto". E' eletto il candidato che ha ottenuto la metà più uno dei voti validamente espressi. Qualora nessun candidato abbia conseguito la maggioranza, si procede con il ballottaggio (il quattordicesimo giorno successivo si procede a una seconda votazione tra i due candidati che hanno conseguito il maggior numero di voti). 

Anche il Movimento 5 stelle (figurano le firme di Perilli e Patuanelli) nel marzo del 2019 ha presentato un ddl costituzionale per l'abbassamento dell'età minima per l'elezione alla carica di Presidente della Repubblica a quarant'anni.   

C'è poi il testo a prima firma Gaetano Quagliariello del marzo 2021 che propone l'introduzione del sistema del Cancellierato mediante gli istituti della fiducia a Camere riunite e della sfiducia costruttiva e la revisione della disciplina per la nomina e la revoca dei ministri.

Le forme di governo

  1. La repubblica presidenziale, o il presidenzialismo, è una forma di governo in cui il potere esecutivo si concentra nella figura del presidente che è sia il capo dello Stato sia il capo del governo: una figura eletta direttamente dai cittadini che ha il compito di formare il governo. Essendo capo di Stato, il presidente non ha bisogno di un voto di fiducia parlamentare perché, avendo già ottenuto il voto della maggioranza dei cittadini non necessita della legittimazione dei loro rappresentanti. Tra i Paesi che hanno una Repubblica presidenziale ci sono gli Stati Uniti, l’Argentina, il Cile, il Brasile, il Messico, l’Uruguay, il Costa Rica e la Corea del Sud. il presidente ha grandi poteri e può agire liberamente: può porre il veto alle decisioni delle Camere e svolgere alcuni compiti legislativi, dirige la politica estera dello Stato, nomina gli alti funzionari. La sua rimozione può essere ottenuta solo con un impeachment attraverso il quale il presidente viene rimosso in caso di reato: alla messa in stato d’accusa deve seguire un processo. Il Parlamento non ha la capacità di rimuovere il presidente ma il presidente non può sciogliere il Parlamento a suo piacimento.
  2. La Repubblica parlamentare prevede la centralità delle due Camere elette dai cittadini. A loro volta, i deputati e i senatori eleggono il presidente della Repubblica che poi attribuisce il compito di formare il governo a un presidente del Consiglio incaricato. Se il premier riesce a formare il governo, deve poi necessariamente ottenere la fiducia dei due rami del Parlamento. Nella Repubblica parlamentare, a differenza di quella presidenziale, il presidente della Repubblica, non eletto dal popolo, è una figura di garanzia.