Sportwashing

Anche la Coppa d'Asia 2023 si giocherà in Qatar

La Confederazione asiatica di calcio (Afc) ha dichiarato che il suo comitato esecutivo ha scelto il Paese arabo

Anche la Coppa d'Asia 2023 si giocherà in Qatar
Getty
Stadio Khalifa, Mondiali Fifa 2022 in Qatar

Il Qatar, paese ospite della Coppa del Mondo 2022, è stato scelto per ospitare anche la Coppa d'Asia 2023, mentre India e Arabia Saudita sono nella rosa dei candidati per  l'edizione 2027. La Confederazione asiatica di calcio (Afc) ha  dichiarato che il suo comitato esecutivo ha scelto il Qatar rispetto  all'Indonesia e alla Corea del Sud dopo che la Cina, ospitante  originaria, si era ritirata a maggio a causa delle rigide regole per il contrasto al Covid19. 

Prosegue così l'operazione di sportwashing che la monarchia assoluta ha scelto come prima forma di maquillage per mostrarsi al Mondo, non solo calcio ma anche tornei di tennis ATP ai gran premi di auto e moto.

Il Qatar è campione in carica della Coppa  d'Asia e ospiterà il torneo per la terza volta, dopo il 1988 e il  2011, con una data per il torneo a 24 squadre ancora da annunciare.   

I tempi sono stretti, ma le strutture non mancheranno di certo, sono otto gli stadi che ospiteranno i Mondiali quest'anno, talmente tanti che alcuni saranno smantellati subito dopo. Il Qatar ha meno di 3 milioni di abitanti, si estende su 11.571 km² la maggior parte dei quali desertici. Secondo l'ultimo rapporto di Carbon Market Watch l'impatto ambientale dei Mondiali 2022 sarà almeno otto volte superiore a quello annunciato dagli organizzatori.

Le infrastrutture dedicate allo sport sono indubbiamente sovradimensionate rispetto alle esigenze della popolazione, ma l'impegno del Qatar per ospitare grandi eventi sportivi, rientra nelle sue politiche di soft power per offrire al Mondo un'immagine patinata e affidabile. Gli osservatori internazionali non smettono di ricordare che lo sviluppo di impianti sportivi e di intere città, alla velocità della luce, avviene sulle spalle di migliaia di lavoratori migranti sfruttati e ricattati dal sistema della Kafala non ancora pienamente riformato.